Anonymous, i pirati informatici bloccano ferrovie e banche in Bielorussia
Il collettivo di hacker prosegue la sua campagna contro la politica di Putin e blocca nuovi punti chiave per la sua strategia di attacco.
«Tutti i servizi sono fuori uso» e resteranno «disattivati finché le forze russe non lasceranno il territorio della Bielorussia». Così, Anonymous, il collettivo di hackers informatici, ha rivendicato con un tweet un attacco hacker contro le ferrovie bielorusse, dopo aver bloccato anche i siti web delle banche del Paese. In totale sarebbero circa 300 i siti sotto attacco dei pirati della rete. È la risposta dei pirati informatici alla guerra scatenata dai russi in Ucraina.

Nel mirino di Anonymous i siti chiave di politica e comunicazione in Russia
Non è il primo interventi di Anonymous. Già nei giorni scorsi, l’organizzazione aveva lanciato un appello a hacker ed esperti di internet, invitandoli a sostenere la resistenza ucraina: «Hacker di tutto il mondo, prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo». E all’appello poi sono seguiti vari attacchi. Prima di tutto, al sito web del ministero della Difesa russo. Non un attacco alla Russia come Paese, secondo quanto specificato da Anonymous, ma alla politica di Putin e alla sua strategia di “controllo” e aggressione. Di tweet in tweet l’organizzazione ha lanciato più di un messaggio contro la sua politica e, soprattutto, più di un attacco cibernetico. A cadere sotto i “colpi” del collettivo, sono stati, tra gli altri, anche i siti del Cremlino, del governo russo e della Duma, resi temporaneamente inaccessibili. Un modo chiaro per far sentire la propria voce e invitare il popolo russo a fare altrettanto.
The hits keep coming. https://t.co/UfXinWOwk7
— Anonymous (@YourAnonNews) February 28, 2022
Anonymous attacca anche la Tv russa
Il collettivo infatti ha ribadito più volte il sostegno a quanti sono contrari all’azione messa in campo da Putin, sollecitando una reazione. Il blocco di siti ha l’obiettivo di paralizzare, seppure solo temporaneamente, la comunicazione – e dunque, la propaganda – di determinate realtà vicine a Putin o che sostengono il suo operato, inclusi i media che, diffondendo fake news, avallano l’invasione o impediscono comunque la comprensione di quanto sta accadendo nel Paese. Non a caso, Anonymous ha rivendicato anche l’attacco alla televisione russa: «I canali della TV di stato russa sono stati hackerati e ora trasmettono la realtà di ciò che sta accadendo in Ucraina».