Giustizia per il femminicidio che accadde nel 2019 a Carini in provincia di Palermo che vide come vittima Anna Scavo uccisa davanti al figlio minorenne di 14 anni. Infatti, l’ex marito della donna, Marco Ricci, è stato condannato all’ergastolo perché i magistrati hanno ricostruito la scena del delitto e hanno accertato che l’uomo tagliò la gola alla donna.

La sentenza definitiva per l’ex marito di Anna Scavo
La corte d’appello presieduta da Angelo Pellino ha confermato l’ergastolo per Marco Ricci, di 44 anni, accusato di aver ucciso l’ex moglie Anna Scavo, di 37 anni, con una coltellata alla gola davanti agli occhi del figlio minorenne che all’epoca aveva 14 anni, nel giugno 2019 a Carini. L’omicidio di Anna Scavo avvenne mentre la donna lavorava all’interno di un negozio di scarpe di Carini, in provincia di Palermo.
Con un taglierino le fu recisa la giugulare per poi sfregiare il viso con l’acido. Dopo l’omicidio l’uomo decise di chiamare i carabinieri per informarli di ciò che era successo, non dando una versione chiara dell’accaduto. La separazione tra Ricci e la moglie era stata molto tesa e la coppia viveva una situazione turbolenta.

Le indagini delle autorità e la ricostruzione della vera scena del delitto
L’uomo raccontò agli inquirenti che la morte della ex moglie Anna Scavo era dovuta a un incidente e che era lei a impugnare il taglierino e minacciare. Nel tentativo di strapparglielo, per proteggere il figlio da una presunta aggressione, Marco Ricci avrebbe colpito la donna alla gola provocando una ferita mortale.
Le indagini condotte dai carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi insieme ai sostituti Maria Rosaria Perricone e Giulia Beux, avevano descritto un’altra scena. L’imputato, oltre alla pena della reclusione, dovrà anche risarcire i genitori e il fratello della vittima, parte civile al processo con l’assistenza dell’avvocato Giulio Bonanno.