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Rozzano, Anna Giugliano morta a 28 anni dopo un intervento per perdere peso

Gli inquirenti, in attesa dei risultati dell’autopsia, hanno aperto le indagini con l’accusa di omicidio colposo contro ignoti. Sequestrata la cartella clinica.

28 Marzo 2023 17:15 Elena Mascia
Si era rivolta all'azienda ospedaliera Humanitas di Rozzano per sottoporsi a un intervento di chirurgia bariatrica. Muore undici giorni dopo

Aveva un desiderio e una necessità, quello di tante donne, quello di perdere peso per riprendersi un ottimale livello di qualità della vita. Un obiettivo e un traguardo non facile da raggiungere, per i quali molte persone devono ricorrere all’intervento di chirurgia bariatrica. Anna Giugliano aveva deciso di affrontarlo rivolgendosi all’ospedale Humanitas di Rozzano. L’appuntamento era stato fissato per l’8 marzo, il giorno della Festa della Donna, data in cui Anna avrebbe potuto iniziare la sua discesa nella perdita dei chili di troppo. Nonostante in un primo momento l’intervento sembrava fosse riuscito perfettamente, nei giorni successivi sono sopraggiunte alcune complicazioni che, dopo quasi due settimane, hanno portato la giovane 28enne alla morte.

Anna Giugliano morta a 28 anni

Una situazione ancora da chiarire per gli inquirenti che hanno disposto il sequestro della cartella clinica per poter comprendere quali possano essere gli elementi utili a ricostruire quanto accaduto alla giovane. L’accusa è di omicidio colposo, ma, al momento, il fascicolo è aperto contro ignoti. Mentre sono in corso gli accertamenti necessari, per il corpo di Anna Giugliano è stata richiesta l’autopsia. Nel frattempo, la comunità si è stretta attorno al dolore della famiglia, tanto che in paese è stato affisso un manifesto voluto dalla scuola materna per cui lavorava. Le manifestazioni di cordoglio proseguono senza una data ancora certa per i funerali, da stabilire in base a quanto emergerà dalle indagini degli investigatori.

La nota dell’azienda ospedaliera

L’azienda ospedaliera ha espresso la propria vicinanza ai familiari con una nota: «Humanitas esprime profondo cordoglio ai familiari per la scomparsa. La paziente, sottoposta ad intervento chirurgico, era stata dimessa dall’ospedale in pieno benessere in data 8 marzo 2023. Il 19 marzo è stata ricoverata in Pronto Soccorso in condizioni critiche, sottoposta a rianimazione e quindi ricoverata in Terapia Intensiva, senza purtroppo riuscire a risolvere la complicata situazione clinica».

Le parole del Prof. Marco Antonio Zappa, Presidente della SICOB

Fanno riflettere la parole del Prof. Marco Antonio Zappa, presidente della SICOB,(Società Italiana Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche), pubblicate sui social: «Con riferimento alla triste notizia del decesso di Anna Giugliano, operata per obesità presso il centro Humanitas di Rozzano, si esprime il cordoglio e la vicinanza della Società alla famiglia della ragazza. Si ritiene però importante fornire alcune precisazioni per evitare il diffondersi di notizie fuorvianti: premesso che non sappiamo come si sono svolti i fatti che sono allo studio degli inquirenti, mi preme ribadire che la chirurgia bariatrica non è – come molti ancora pensano – un intervento di tipo estetico. Il paziente con obesità, infatti, è tra i soggetti più a rischio per le numerose complicanze che possono derivare dalla stessa obesità, come patologie cardiovascolari, diabete e cancro, spesso con conseguenze mortali».

Si era rivolta all'azienda ospedaliera Humanitas di Rozzano per sottoporsi a un intervento di chirurgia bariatrica. Muore undici giorni dopo
Marco Antonio Zappa (presidente SICOB)
E prosegue: «Per cui, chi decide di affrontare un intervento bariatrico lo fa per recuperare una buona qualità di vita e prevenire patologie ancora più gravi. Basti pensare che se non esistesse l’obesità nel mondo il tasso di tumori nell’uomo calerebbe dell’11,5 per cento e nella donna del 13,5 per cento. Ma, come tutti gli interventi chirurgici, può comportare dei rischi, anche se in percentuale minima, grazie al fatto che in Italia è eseguito nel 92 per cento dei casi in laparoscopia e dai chirurghi tra i migliori al mondo. Ad oggi, se la chirurgia del colon in Italia determina un rischio di mortalità a 30 giorni dall’intervento del 6-7 per cento e la colicistectomia dello 0,5 per cento, la percentuale di rischio della chirurgia bariatrica precipita allo 0,08 per cento. Per questo motivo, sento di poter dire ai pazienti di continuare ad affidarsi agli specialisti, perché il rischio di mortalità è molto più basso di tanti altri interventi definiti “comuni” e “di routine” e i benefici sono di gran lunga superiori ai rischi».

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