Anita Ferrari, madre di Elena Di Cioccio, è stata una famosa manager (anche del padre di Elena, Franz di Cioccio della Pfm). Nata il 5 agosto 1949, sette anni fa si è tolta la vita.
Chi era Anita Ferrari, la madre di Elena Di Cioccio
Elena Di Cioccio, in occasione dell’uscita il 4 aprile del suo libro Cattivo Sangue, ha parlato del rapporto che aveva con la madre, scomparsa nel 2016: «Processare il dolore non è uno sport per tutti e mia mamma aveva stratificato una quantità di dispiaceri davvero grande, non processandoli, appunto. Alla fine se la sono portata via». L’attrice ha raccontato che sua madre si è tolta la vita e che suo fratello è morto soffocato quando aveva tre anni. Della mamma ha spiegato: «Nel suo primo Tso le ho detto: ti devo lasciare andare. Mi ha risposto: hai ragione. Quando poi è successo, in qualche modo ero pronta. Mi ero già detta: arriverà il giorno che lo farà e la mattina in cui ho trovato tutti i messaggi sul telefono ho capito prima di leggerli».
La donna ha anche ricordato come la mamma l’abbia aiutata a uscire dal tunnel della cocaina: «Uscirne è stato molto faticoso e ringrazierò mia madre per sempre per avermi fatto sentire il peso di quello che stavo facendo quando mi ha scoperta».
La dedica il giorno del compleanno
Il giorno del suo compleanno dell’anno in cui si è tolta la vita, il 5 agosto 2016, Elena le aveva dedicato una foto e un post su Facebook. Queste le parole con cui l’aveva descritta: «Mia Mamma era un mosaico. Era una donna fatta di tante tantissime cose, spesso molto diverse tra loro, ma tutte ugualmente determinanti per descriverla oggi. Mamma era fatta di grandi sogni, intuizioni geniali, contraddizioni, utopie e mille preoccupazioni per sé e per gli altri. Era indomita e fragile allo stesso tempo, era dotata di coraggio, forza e determinazione unici. Mamma era una donna creativa, passionale, volubile, che viveva con impeto ogni aspetto del mondo che aveva costruito per e con noi. Per alcune persone era incomprensibile. Ma per noi no. Mamma era una leonessa, dolce e terribile nella stessa misura, e noi tutti, tutte-e-due le sue famiglie, l’amavamo così come era».