Anche Matteo Renzi apre un canale TikTok: «Mancavo solo io»

Debora Faravelli
01/09/2022

Dal «First reaction shock» all'amore per la politica, il leader di Italia Viva si è presentato ai giovanissimi con l'obiettivo di coinvolgerli nella campagna elettorale.

Anche Matteo Renzi apre un canale TikTok: «Mancavo solo io»

Nei giorni scorsi aveva dichiarato di volerlo sfidare direttamente in collegio a Milano alle elezioni del 25 settembre, oggi si ritrova a sfidarlo su TikTok. A pochi minuti dall’annuncio di Silvio Berlusconi che invitava i giovani ad iscriversi al suo nuovo canale, anche Matteo Renzi ha pubblicato il primo video sul social più popolare tra gli adolescenti.

Matteo Renzi sbarca su TikTok

«E che ci fai anche tu su TikTok? Ci mancavi solo tu..». Così il leader di Italia Viva ha esordito sulla piattaforma a poco più di tre settimane dalla chiamata alle urne. É stato lui stesso a sottolinearlo, evidenziando come la campagna elettorale stia portando i politici coinvolti a voler trovare dei nuovi canali alternativi per dialogare e discutere con i giovani.

Matteo Salvini, già presente su TikTok da diverso tempo, sta infatti sperimentando dirette notturne che registrano picchi di oltre 10 mila utenti connessi, e lo stesso Silvio Berlusconi ha aperto un canale per spiegare agli adolescenti come intende cambiare il paese per offrire loro nuove opportunità. Sulla piattaforma sono presenti anche Giuseppe Conte e Carlo Calenda, e anche il Partito Democratico ha di recente aperto un proprio profilo.

La presentazione di sé tra ironia e vita pubblica

Mancava solo Matteo Renzi, in effetti, che si è presentato enumerando le principali esperienze della sua carriera sia pubblica che privata: la presidenza del Consiglio, l’attività da sindaco «della città più bella del mondo» (ndr Firenze) ma anche quella da arbitro di calcio e capoclan boyscout.

Dopo aver dato l’impressione di essere già dinamico ed esperto del social, tanto da citare due delle frasi che proprio lì lo hanno reso popolare («First reaction shock e Shish») presentandole come «linguaggi quasi più complessi del corsivo», ha ribadito di essere stato ed essere un politico che crede nella politica. «E, se vi va, ci siamo».