Anastasio: «Citare Mussolini un errore gravissimo, era una provocazione»

Debora Faravelli
16/03/2023

Il manager dimessosi dopo l'invio di una mail col discorso del Duce: «Potevo giustificarmi di essere stato hackerato ma mi sono assunto le mie responsabilità».

Anastasio: «Citare Mussolini un errore gravissimo, era una provocazione»

Dopo le dimissioni dalla guida della società pubblica 3-I S.p.A, la software house di Inps, Inail e Istat, Claudio Anastasio ha chiesto scusa agli italiani e al governo per la mail incriminata mandata agli altri componenti del Cda. Un testo nel quale il manager citava, parola per parola, il discorso di Benito Mussolini in Parlamento dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti e sul senso del quale ora ha fornito spiegazioni.

Claudio Attanasio rompe il silenzio dopo le dimissioni

L’uomo non ha accettato alcuna intervista ma ha fornito la sua versione dei fatti tramite un messaggio inviato a chi lo ha cercato in queste ore: «Chiedo scusa agli italiani e al governo per essere stato artefice di una comunicazione così riservata, se pur in senso provocatorio, per stimolare migliore riflessione su una gara pubblica di INPS da 1 miliardo di euro. Potevo giustificarmi di essere stato hackerato come hanno fatto altri esponenti politici prima di me (non vero, proteggo i miei account di posta elettronica a massimo fattore come volevo così proteggere le connessioni di tutti i cittadini). Potevo supportare la giustificazione che il testo fosse stato scritto da un’intelligenza artificiale (anche questo non vero, ma verosimile, e si apre un tema etico sulle evoluzioni dell’intelligenza artificiale). Invece mi sono assunto le mie uniche responsabilità in merito e mi sono dimesso all’istante».

Dopo aver definito il suo «errore pubblico in email privata» gravissimo e non giustificabile, ha riconosciuto la sua «grave scivolata di contesto storico e politico pensando che la “provocazione” e citazione tanto di uno quanto di altri non era foriera di essere così appeso a testa in giù sui social perché fa tendenza e like». Anastasio è infine passato anche all’attacco: «Si pubblichino anche tutte le mie altre email intercorse sulla gara pubblica di INPS di 1 miliardo di euro, ma che io non fornisco poiché ho il senso istituzionale di riservatezza ai sensi dell’art. 15 della nostra Carta costituzionale della Repubblica italiana, il cui dileggio nei miei confronti è sfuggito a taluni in seno ai componenti del Cda della 3-I S.p.A. di Stato».

La mail con il discorso di Mussolini 

La vicenda che ha coinvolto il manager ha avuto inizio con l’invio di una mail al Consiglio di Amministrazione della 3-I contenente stralci del discorso con cui Mussolini rivendicò la responsabilità politica del delitto Matteotti. Queste, in dettaglio, le frasi riportate: «Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il Governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se 3-I è stata una mia colpa, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato nel mio ruolo». In seguito alla pubblicazione della mail da parte di Repubblica e dell’inevitabile polemica che ne è scaturita, Anastasio si è dimesso dall’incarico di componente del Cda e presidente della società.