«Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia». È quanto si leghe in una nota di Palazzo Chigi.
La molotov di Roma e la busta con proiettile al Tirreno
Una molotov è stata lanciata contro il distretto di polizia Prenestino a Roma, dopo che nel corso della giornata si erano verificati scontri in piazza Trilussa tra anarchici e forze dell’ordine. Un poliziotto che era di guardia si è accorto dell’ordigno artigianale e, dopo essersi avvicinato alla vettura di un collega, è riuscito a intervenire senza farlo esplodere. Questa mattina una busta contenente un proiettile è stata inoltre recapitata al direttore de Il Tirreno, Luciano Tancredi. A darne l’annuncio lo stesso quotidiano livornese. La busta, oltre al proiettile, conteneva un foglio a quadretti con il messaggio: «Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere». E poi la firma, una “A”. Il proiettile, la busta e la lettera sono stati sequestrati dalla polizia, che ha aperto una inchiesta per ricostruire la provenienza del messaggio.

Cospito, perché è al 41 bis e lo sciopero della fame
Alfredo Cospito, condannato per aver gambizzato nel 2012 l’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per aver piazzato due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo nel 2006, è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Sassari: è arrivato al 102esimo giorno di sciopero della fame: ha perso 40 chili e nei giorni scorsi è caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale.

Attacchi alle sedi diplomatiche, rafforzata la sicurezza
«Abbiamo subito tre attacchi a sedi diplomatiche italiane siamo preoccupati, ma abbiamo reagito fin dall’inizio: i carabinieri stanno rafforzando la loro presenza all’interno di tutte le nostre ambasciate nel mondo». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto a Mezz’ora in più su Rai 3. «In tutti i Paesi ritenuti più a rischio abbiamo chiesto alla polizia locale di garantire maggiori controlli», ha aggiunto il titolare della Farnesina.