Quando una relazione finisce, si fa di tutto per cancellarne qualsiasi traccia. Nessuno può dirsi immune. Neppure artisti del calibro di Amedeo Modigliani. Pare, infatti, che il pittore e scultore livornese, dopo la fine della storia con Beatrice Hastings, abbia dipinto il viso di un’altra donna sulla bozza di quello che, a tutti gli effetti, era un ritratto dedicato all’amata. A scoprire il disegno sotto il dipinto ci ha pensato la scienza che, grazie alla combinazione di intelligenza artificiale, raggi X e stampante 3D, è riuscita a ricreare esattamente quello che Modigliani aveva tentato in ogni modo di cancellare
La verità sotto la superficie del Ritratto di una ragazza
Utilizzando la tecnologia per guidare l’algoritmo oltre la superficie, il neuroscienziato Anthony Bourached e il fisico George Cann, entrambi ricercatori dello University College di Londra, hanno lavorato sul celebre Ritratto di una ragazza per più di tre anni, portando alla luce contorni e colori di quello che era il viso di Hastings, abilmente cancellato dall’artista dopo la fine del rapporto con la scrittrice e giornalista inglese. Secondo quanto riportato da biografi e studiosi, la donna era stata il primo, vero amore del pittore: più grande di lui di cinque anni, condividevano una passione spropositata per la lettura e la poesia. Ma la loro relazione era tutt’altro che tranquilla: non mancavano le liti e i battibecchi spesso aggravati dall’abuso di alcol, assenzio e hashish. Conflitti che, col passare dei mesi, diventarono sempre più frequenti fino a portare alla separazione nel 1916.

Beatrice Hastings, musa di Modigliani
Per Kenneth Wayne, esperto di Modigliani, tutta la ritrattistica del pittore è stata influenzata da Hastings. «Sono stati insieme dal 1914 al 1916, proprio gli anni in cui ha sviluppato lo stile che lo contraddistingue, quello dei visi allungati e dei colli longilinei», ha spiegato al Guardian. «Per quanto forte sia stata l’influenza dell’arte africana, credo proprio che abbia inciso di più la figura della donna che tanto ha amato». Sulle scoperte del team di scienziati, tuttavia, non si sente ancora di dare un parere definitivo, nonostante l’ipotesi che si tratti di Beatrice lo convinca parecchio. In attesa di conferme, il ritratto nascosto verrà esposto alla Lebenson Gallery di Shoreditch, Londra, da giovedì 10 a venerdì 25 giugno. La Tate Gallery, che detiene ufficialmente la proprietà dell’originale, ha scelto di non essere coinvolta nell’iniziativa, declinando qualsiasi responsabilità. Un gesto motivato, forse, anche dal rispetto per l’artista e la volontà di lasciare nel passato quel pezzo di vita.
Arte e tecnologia, un sodalizio vincente
Dopo questo primo risultato, Bourached e Cann non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Attraverso il NeoMasters project puntano a scoprire altri tesori nascosti, studiando le tele riutilizzate dagli artisti. «Nel mondo, ci sono migliaia di pezzi d’arte potenzialmente dimenticati dietro a infiniti strati di pittura», ha aggiunto Cann. «Nei prossimi anni, vogliamo essere noi a portare alla luce questa galleria di tesori così preziosi da non poter essere dimenticati né lasciati al buio».