L’ameba mangia-cervello torna a uccidere negli Stati Uniti, precisamente in Florida. Le autorità lanciano l’allarme e avvertono i cittadini: «Usate acqua distillata per i risciacqui dei seni nasali, attenzione a nuotare in laghi e fiumi».

La morte di un uomo in Florida per l’ameba mangia-cervello
A Charlotte County, sulla costa sud-occidentale della Florida un uomo è deceduto a causa di acqua del rubinetto infettata dalla microscopica ameba mangia-cervello, scientificamente conosciuta come Naegleria fowleri. La notizia è stata data dal dipartimento della salute dello Stato che in una nota ha comunicato che la persona deceduta aveva tracce del parassita «probabilmente a seguito di pratiche di lavaggi nasali con acqua di rubinetto». Per questa ragione, all’intera popolazione è stato suggerito di utilizzare solo acqua distillata o sterile quando si preparano soluzioni per i lavaggi nasali. «È in corso un’indagine epidemiologica per capire le circostanze specifiche dell’infezione», questa è la dichiarazione rilasciata da Jae Williams del Dipartimento della Salute della Florida.
Non è la prima volta che l’ameba mangia-cervello spaventa gli Stati Uniti. Nel 2020 arrivò l’allarme parassita in Texas e le autorità consigliarono di non usare l’acqua di rubinetto per un certo periodo. Nello stesso anno, in Florida, un 13enne fu infettato e morì dopo un tuffo in un lago. Difatti, questo parassita si riproduce nell’acqua calda oltre i 26 gradi e può causare infezioni letali arrivando al cervello attraverso i nervi olfattivi.

I sintomi dell’infezione
«In rare situazioni, questa ameba può causare un’infezione cerebrale chiamata meningoencefalite amebica primaria (PAM)7» ha dichiarato l’autorità sanitaria. I sintomi principali del parassita sono mal di testa, febbre, nausea, vomito, disorientamento, torcicollo e perdita di equilibrio. In altre situazioni possono arrivare anche convulsioni e allucinazioni. Inoltre i sintomi compaiono dopo pochi giorni dal contatto con l’ameba mangia-cervello. Il Dipartimento della Salute Usa ha avvertito i cittadini: «Chi li riscontra dopo aver nuotato in laghi o fiumi caldi o aver usato acqua non ‘sicura’ per un risciacquo sinusale dovrebbe immediatamente cercare assistenza medica».