Continuano i blitz degli attivisti di Ultima Generazione. Dopo il quadro di Van Gogh a Palazzo Bonaparte a Roma e la facciata del Teatro alla Scala, gli ambientalisti hanno imbrattato il Senato. I Carabinieri sono tempestivamente intervenuti bloccando alcune persone di cui stanno vagliando la posizione.
Ambientalisti imbrattano il Senato
I fatti sono avvenuti alle 8 di questa mattina. Secondo quanto ricostruito, il gruppo di manifestanti ha lanciato secchi di vernice arancione contro la facciata di Palazzo Madama, colpendo anche alcune finestre e un portone. Un gesto compiuto per «la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prepara ad essere il più grande genocidio della storia dell’umanità». Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno fermato alcuni dei ragazzi e stanno vagliando le loro posizioni.
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— AGTW (@AGTW_it) January 2, 2023
«Dissociazione, negazione e alienazione ovunuqe rispetto alla crisi climatica»
Il gesto dei manifestanti e il successivo fermo sono stati immortalati da un video, in cui i giovani hanno espresso le motivazioni alla base della loro azione. Seduti sui gradini del palazzo del potere, hanno rivendicato la mossa di «disobbedienza civile nonviolenta»: «Sono disperata. Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica. Realizzare l’inaccettabile richiede più dolore di quanto siamo disposti a viverne, ma è anche l’unica consapevolezza che può spingerci ancora a cambiare le cose e salvarci dal collasso. La narrativa tanto in voga secondo la quale ognuno di noi può individualmente contribuire a limitare i danni del riscaldamento globale, salvando il pianeta, è senz’altro positiva ma fortemente irrealistica».

Alle parole di Laura hanno fatto eco quelle di un altro ragazzo che ha partecipato al blitz: «Il governo italiano è criminale perché investe 3 miliardi di euro all’anno in combustibili fossili. Andiamo incontro ad un futuro senza cibo e senza acqua».