Amazzonia, morto l’uomo più solo al mondo: non ha visto nessuno per 26 anni

Annarita Faggioni
29/08/2022

L'uomo doveva avere circa 60 anni.

Amazzonia, morto l’uomo più solo al mondo: non ha visto nessuno per 26 anni

In Amazzonia è deceduto l’uomo più solo al mondo. L’uomo doveva avere circa 60 anni. Era l’ultimo superstite di una tribù indigena, i Tanaru. Per questo motivo, aveva scelto di vivere da solo nella zona della Rondonia, un piccolo Stato con 8mila ettari di foresta amazzonica. Era noto anche come Uomo della Buca e, secondo le stime, non vedeva un altro essere umano da circa 26 anni. La sua tribù sarebbe stata massacrata dagli allevatori che volevano estendere i loro pascoli. Per questo, il 60enne aveva sempre vissuto in fuga.

Amazzonia, uomo più solo al mondo: come è stato scoperto

Il suo soprannome nasceva dal fatto che – per difendersi dalle aggressioni esterne – creava delle trappole con delle buche che terminavano con spuntoni acuminati. Il cadavere dell’indigeno è stato trovato lo scorso 23 agosto su un’amaca, proprio davanti alla capanna dove abitava. Sembra che sia morto per cause naturali e sul suo corpo non sono stati riscontrati segni di violenza. Negli anni Novanta, aveva vissuto con altri indigeni, prima che fossero uccisi.

In Amazzonia è venuto a mancare l'uomo più solo al mondo. Il suo è un record: in 26 anni non aveva visto nessuno.
Amazzonia

Quando si era ritrovato da solo, aveva rifiutato la civiltà e si era addentrato nella foresta. Era comunque monitorato dal 1996. Nel 2018, un ente per la protezione degli indigeni lo aveva notato e lo aveva filmato a sua insaputa. In quel momento, l’uomo stava abbattendo un albero. Anche se non l’avevano più visto, gli operatori dell’associazione erano certi che fosse vivo, perché trovavano capanne di paglia e trappole sempre nuove. In più, l’uomo coltivava mais, papaya, banane e maiolica.

«Genocidio completato» per l’ente che lo seguiva

«Il territorio di Tanaru è come una piccola isola di foresta in un mare di vasti allevamenti di bestiame. Con la sua morte il genocidio del suo popolo è ora stato completato. Di un vero e proprio genocidio si tratta: l’eliminazione deliberata di un intero popolo da parte di allevatori di bestiame affamati di terra e ricchezza. Nessun esterno ha mai saputo il suo nome, e della sua tribù non si sa quasi nulla. L’«Uomo della buca» è il simbolo sia delle crudeltà e delle violenze inflitte ai popoli indigeni di tutto il mondo nel nome della colonizzazione e del profitto, sia della loro resistenza. Possiamo solo cercare di immaginare gli orrori a cui ha assistito nella sua vita e la solitudine della sua esistenza dopo che il resto della sua tribù morì, ma ha resistito con determinazione a tutti i tentativi di contatto e ha chiarito che voleva solo essere lasciato solo». Così attacca Fiona Watson, direttrice del Dipartimento ricerca e advocacy di Survival International.

In Amazzonia è venuto a mancare l'uomo più solo al mondo. Il suo è un record: in 26 anni non aveva visto nessuno.
Amazzonia

In Brasile ci sono ancora 240 tribù indigene, spesso vittime di allevatori, minatori e taglialegna. Le aree sotto protezione sarebbero circa sette.