Le probabili dimissioni di Angelo Piazza dalla guida di Ama

Giovanna Predoni
06/04/2022

Insediato lo scorso novembre dal sindaco Gualtieri alla guida della municipalizzata capitolina, Angelo Piazza sta già meditando l'addio. L'ex ministro vuole evitare che le voci di nuove indagini della Procura romana sulla chiacchierata azienda possano compromettere la sua variegata attività professionale.

Le probabili dimissioni di Angelo Piazza dalla guida di Ama

Sono di nuovo agitate le acque in Ama, la municipalizzata romana che si occupa (o per la maggior parte dei romani dovrebbe occuparsi) dello smaltimento dei rifiuti. L’azienda è immancabilmente da molti anni sotto l’occhio del ciclone, perché la sua inefficienza va di pari passo con l’ingordigia dei partiti locali e delle amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Sarà per questo che l’attuale sindaco Roberto Gualtieri, nel tentativo di sottrarre una casella pesante al famelico “nominificio” capitolino, nel novembre dello scorso anno ha chiesto ad Angelo Piazza, suo amico di lungo corso, di sedersi sulla rovente poltrona di amministratore unico della complessa municipalizzata. Che ora, dopo soli cinque mesi, ha in animo di lasciare.

Quella di Ama è una poltrona che scotta

Il ruolo, vista la delicatezza del ‘circuito dei rifiuti’ e degli interessi che intorno a esso gravitano, richiedeva infatti l’esperienza di colui che fu ministro della Funzione Pubblica nel governo guidato da Massimo D’Alema, non a caso mentore dell’attuale primo cittadino, avvocato di successo nonché professore di diritto civile in aspettativa all’università del Foro Italico. Qualcosa però deve aver preso una piega non prevista se è vero, almeno a sentire le indiscrezioni più informate, che la Procura romana avrebbe avviato indagini e verifiche su alcune operazioni sospette. Piazza, da navigato gran commis, ha capito che il “sacrificio” chiestogli da Gualtieri rischia di coinvolgerlo in inchieste cui lui, essendo arrivato da poco, sa di essere sicuramente estraneo. Ciò nonostante l’incarico di capoazienda di Ama (che è l’acronimo di Azienda Municipale Ambiente) comincia per lui a scottare un po’ troppo, e rischia di compromettere anche i molti altri incarichi che l’ex politico bolognese attualmente ricopre.

perché Piazza potrebbe lasciare Ama
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma (Getty Images).

Gli interessi di Piazza e della Fondazione Empam 

Piazza è infatti il referente giuridico di Alberto Oliveti, il presidente della Fondazione Empam, ovvero il fondo pensione dei medici, da cui percepisce un importante emolumento annuale oltre alle nomine ricevute con altrettanto generosi compensi nelle partecipate dell’ente (come quella nel cda di F2i sgr spa e, si sussurra, nel futuro cda di Nexi). È quindi chiaro che l’interesse del professore e di Empam è di non trovarsi impelagati in inchieste o indagini da cui potrebbero arrivare indesiderati schizzi di fango. Del resto i legami di Piazza col fondo pensione dei medici sono molto stretti. Lo dimostra, ad esempio, il fatto che lo studio dell’ex ministro ha fatto da advisor legale nella cessione avvenuto lo scorso marzo di immobili dell’ente ai fondi Coima e Apollo, un’operazione da oltre 830 milioni di euro.

Piazza ha già lasciato il cda di Ita 

Ma quelle da Ama, se la voce verrà confermata, non sono le sole dimissioni del professore. Infatti Piazza si è recentemente chiamato fuori anche dal cda di Ita Airways, la società nata dalle ceneri di Alitalia ora in procinto di essere venduta. Il professore si era messo alla testa di un gruppo di consiglieri, la maggioranza del cda, che si è anch’essa dimessa evocando lo spettro della Corte dei conti in merito ad alcune procedure ritenute poco ortodosse. Anche se Ita è uno di quei casi in cui i poteri di intervento del magistrato sono molto limitati ai sensi dell’art. 12 della legge sulle facoltà della Corte.