Si chiama claustro “Francesco Totti” ed è una piccola strada chiusa nel pieno centro di Altamura, in provincia di Bari. Una stradina che ha fatto immediatamente innamorare i tifosi della Roma e i fanatici del gioco del calcio di tutto il mondo, ma che non ha nulla a che vedere con il campione e capitano giallorosso. Solo una coincidenza, un caso di omonimia tra il vecchio numero 10 della nazionale italiana e un poeta e latinista del XVIII secolo.

Claustro Francesco Totti: chi era il latinista del XVIII secolo
Non un calciatore, ma un uomo di lettere e cultura. Poeta e latinista, il Francesco Totti di Altamura richiama nella sua via, un claustro, un vicolo piccolo e senza uscita, molti fan da tutto il mondo. Si tratta però di un autore di cui si sa pochissimo. Ha scritto poesie, sonetti, distici ed elegie latine. In un blog della cittadina barese, che si occupa proprio della storia dei claustri, si legge che i suoi «scritti furono pubblicati nella raccolta filiana di autori vari pubblicata nel 1764». Il vicolo era noto anche come «’Cucuzzone». Una denominazione che richiama «il soprannome dato all’abitante di spicco, avente la testa grossa come una cucuzza invernale o un’intelligenza da ipodotato, cioè ignorante».
Quanti e cosa sono i claustri di Altamura
Altamura ha circa un’ottantina di claustri, che in dialetto vengono chiamati «gnostre». Il termine deriva dal latino «claustrum». Si tratta di spazi chiusi, che si aprono poi su piazzette e con abitazioni che si affacciano, a ridosso della stradina. Una costruzione che non è casuale. La ristrettezza degli spazi permetteva una difesa migliore a chi ci abitava. Sono circa 80 e tutti hanno denominazioni particolari, che richiamano il passato. Si va dal claustro della Giudecca a quello dei Mori, e fu Federico II di Svevia a ripopolare la cittadina, facendo arrivare tanti stranieri e concedendo loro esenzioni fiscali. E nel passato di Altamura c’è anche quel Francesco Totti che oggi diventa un’arma per il turismo. Tanti i tifosi della Roma che, con grande entusiasmo, accorrono a farsi una foto sotto la targa. Non sarà il calciatore, ma il nome è lo stesso dello storico capitano romanista.
