Mentre in Emilia-Romagna si iniziano a contare i danni e si continua a spalare fango e a organizzare gli aiuti per gli sfollati (ieri, 23 maggio, è stata recuperata dai sommozzatori dei carabinieri nelle campagne allagate di Belricetto, nel territorio del comune di Lugo, la 15esima vittima: si tratta di Fiorenzo Sangiorgi, di Fusignano) – col passare dei giorni l’altra emergenza a cui fare fronte sono le possibili infezioni. Mercoledì mattina il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha diffuso sui social un vedemecum dell’Ausl Romagna nel quale sono contenute le indicazioni e le norme di comportamento per i cittadini e i volontari coinvolti nelle operazioni, «in quanto le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute».
A Conselice previste vaccinazioni antitetaniche: per liberare la città dall’acqua occorreranno almeno 10 giorni
A Conselice venerdì 26 maggio è in programma per i residenti la vaccinazione antitetanica senza appuntamento. I medici raccomandano il lavaggio frequente delle mani contro le infezioni gastrointestinali e l’utilizzo della FFP2 nel caso si entri in contatto con superfici coperte da muffe. Nella città la situazione è ancora grave. Per liberarla dall’acqua occorreranno almeno 10 giorni. Per questo la sindaca Paola Pula ha parlato della possibilità di trasferire in bungalow o camping i cittadini proprio per evitare il contatto con l’acqua stagnante.

Il vademecum dell’Ausl Romagna per evitare possibili infezioni
Tra le norme di comportamento suggerite dall’Ausl «indossare sempre stivali o calzatura robusta per proteggervi. Evitare ciabatte e infradito». Inoltre è necessario «indossare i guanti quando si prevede il contatto e aver cura di lavare bene le mani con sapone e acqua corrente, al termine. Evitare di toccare viso, bocca e occhi con le mani non pulite. Lavare sempre le mani dopo ogni contatto con acqua e terreno, compreso animali bagnati». I bambini non devono giocare con acqua e fango, mentre i vestiti contaminati da fango e liquami devono essere lavati in acqua calda. Dopo aver ricordato la necessità della vaccinazione antitetanica in corso di validità (ultima dose di richiamo entro gli ultimi 10 anni), l’Ausl Romagna sottolinea il rischio, per chi è a contatto con acqua e fango che potrebbero essere stati contaminati dalle acque reflue, contrarre infezioni gastrointestinali, vomito e diarrea. Per questo è necessario lavarsi accuratamente le mani evitando di toccarsi occhi naso e bocca se si è sporchi.

Muffe e spore: in caso di contatto ravvicinato indossare la mascherina FFP2
Col passare del tempo l’acqua e l’umidità, scrive l’Azienda sanitaria locale, «possono dare origine a muffe e spore pericolose per la salute. Cercare di arieggiare il più possibile le zone della casa colpite dall’alluvione, per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti. È importante mantenere una corretta ventilazione anche durante le attività di pulizia e ricorda di proteggere, quando possibile isolandole, eventuali zone incontaminate dalla diffusione di polvere, muffa e spore. Nel caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe copriti naso e bocca con un panno o meglio con una mascherina meglio se FFP2».