É una corsa contro il tempo per salvare il fiume Po dall’allarme siccità che sta riguardando il nostro paese da settimane. Per riuscire a trovare una soluzione alla situazione anomala è stata allertata anche l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue.
Allarme siccità, ecco cosa sta succedendo al fiume Po
Le foto del corso d’acqua mostrano chiaramente come il grande fiume stia scomparendo lentamente. L’osservatorio Anbi ha emanato una nota riportando un risultato allarmante inerente alla velocità con la quale il Po si sta prosciugando. Nel dettaglio, su tale nota è stata indicata la velocità dei 100 metri cubi al secondo.
Se il fenomeno continua in questa direzione, il Po perderebbe la sua immagine di grande fiume con gravi conseguenze per i territori circostanti. Non hanno aiutato le piogge di questi giorni, non abbastanza abbondanti per fermare la siccità. Inoltre, il prosciugamento del corso d’acqua potrebbe avere conseguenze disastrose anche per la raccolta di acqua potabile nell’Italia settentrionale.
Allarme siccità: le soluzioni per contrastare la scomparsa del Po
Francesco Vincenzi, il presidente dell’Anbi, ha affermato che “la siccità al Nord è ancora una condizione sconosciuta.” Il presidente ha poi aggiunto che “in questa prospettiva è ancora più preoccupante che siano proprio Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte le regioni che, nel 2021, hanno maggiormente consumato e cementificato suolo, sottraendolo all’agricoltura ed alla naturale funzione di ricarica delle falde e accentuando al contempo il rischio idrogeologico“.
Tuttavia, per contrastare questo fenomeno e l’allarme siccità, alcune regioni si sono mobilitate e stanno cercando di collaborare tra loro. Per esempio, la Liguria ha donato 700 mila metri cubi di acqua al territorio piacentino, in Emilia-Romagna. A firmare l’autorizzazione è stato il governatore regionale Giovanni Toti affermando che ciò “non comporta problemi all’approvvigionamento idrico alla città di Genova fino alla fine dell’anno“.