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Alitalia, la Commissione europea contro l’Italia per il prestito del 2019

Nel mirino dell’Ue i 400 milioni che lo Stato ha versato nelle casse della società 4 anni fa, dopo i 900 complessivi già prestati nel 2017. Quel prestito, per i regolamenti europei, non era legale.

27 Marzo 2023 15:25 Redazione
Alitalia, la Commissione europea contro l'Italia per il prestito del 2019. L'Italia «deve recuperare i fondi»

Prestare 400 milioni di euro ad Alitalia è stata una pratica illegale ai sensi delle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato. Lo ha deciso oggi la Commissione europea, che da tempo vuole far luce sulla vicenda che risale al 2019. Adesso l’Italia è chiamata a recuperare queste cifre ma non dovrà rivalersi sulla neonata Ita Airways. La Commissione spiega che «l’Italia deve quindi recuperare l’aiuto di Stato illegittimo, più gli interessi, da Alitalia».

L’Italia ha prestato 900 milioni nel 2017 e 400 nel 2019

Andando indietro, la vicenda risale al maggio 2017. A quei tempi, infatti, la compagnia aerea italiana era stata posta in procedura concorsuale speciale, continuando ad operare come azienda, ai sensi del diritto fallimentare del Paese. Per restare operativa, però, Alitalia ha ricevuto un prestito di 900 milioni di euro nel 2017, a cui si sono aggiunti 400 milioni nel 2019. Soldi che, a causa anche del fallimento definitivo, non sono mai stati rimborsati.

Alitalia, la Commissione europea contro l'Italia per il prestito del 2019. L'Italia «deve recuperare i fondi»
Un volo Alitalia in fase di decollo (Getty)

Le indagini partite nel 2018

La Commissione europea ha avviato la prima indagine già nel 2018, proprio per far luce sui presti del 2017, due tranche per un totale di 900 milioni. Sui 400 milioni del 2019, invece, si è iniziato ad indagare nel febbraio 2020 e nel settembre dell’anno successivo era arrivato il primo verdetto: illegali i prestiti per 900 milioni. Oggi la seconda conclusione ha la stessa identica portata: fuori legge anche i fondi stanziati nel 2019, perché per l’Europa l’Italia non si sarebbe comportata come un operatore privato in quanto non ha valuto né la probabilità di rimborso né calcolato gli eventuali interessi.

Il prestito del 2019 ha violato l’obbligo una tantum

Ma la Commissione prosegue. Rispetto al primo procedimento, il secondo non poteva essere approvato. Da regolamento, infatti, l’Italia avrebbe violato l’obbligo una tantum perché Alitalia aveva già beneficiato dei precedenti aiuti nel 2017. Per questo motivo nessun investitore avrebbe concesso un prestito alla compagnia, tranne lo Stato, che così facendo ha garantito ad Alitalia, per l’Ue, un vantaggio economico.

Alitalia, la Commissione europea contro l'Italia per il prestito del 2019. L'Italia «deve recuperare i fondi»
Alitalia (Getty)

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