Svastiche sulla tomba di Alfredino Rampi. Il luogo in cui riposa il bambino di sei anni morto nel giugno 1981 cadendo nel pozzo di Vermicino è stato profanato con disegni che ne hanno imbrattato il marmo. A rivelarlo è stato il Tg regionale del Lazio prodotto dalla Rai. Il bimbo è sepolto al cimitero Verano di Roma e soltanto un paio di giorni fa era stato inaugurato nel quartiere della Garbatella un murales in suo onore.

Alessio D’Amato: «Ferma condanna»
Dopo la denuncia della profanazione della tomba di Alfredo Rampi, le autorità hanno immediatamente espresso la propria condanna e tutta l’amarezza per un gesto definito «vile». La Regione Lazio è intervenuta con il suo assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. «Voglio esprime la più ferma condanna», ha dichiarato. «Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine». Anche il sindaco Gualtieri su Twitter è intervenuto sulla vicenda: «Questi barbari si vergognino».
È inaccettabile la vigliacca profanazione della lapide del piccolo #AlfredinoRampi imbrattata con 11 svastiche. Faremo ripulire subito questo scempio. Alfredino resta nei nostri cuori e #Roma gli ha appena dedicato questo bel murale a #Garbatella. Questi barbari si vergognino. pic.twitter.com/qar1WMYeZ2
— Roberto Gualtieri (@gualtierieurope) May 30, 2022
Il murale per Alfredino a Roma
Sabato scorso, appena 48 ore prima dell’annuncio della profanazione, a Roma è stato inaugurato un murale in ricordo del piccolo Alfredo. Tra pochi giorni ricorrerà il 41esimo anniversario della sua morte, avvenuta il 13 giugno a Vermicino. E così nel quartiere della Garbatella è stato realizzato un gigantesco dipinto che raffigura il bambino. Il presidente della VIII Municipalità, Amedeo Ciaccheri, aveva dichiarato di essere «orgogliosi di questa giornata e di questa iniziativa». La gioia ora lascia spazio alla rabbia e all’indignazione per il gesto sulla tomba del piccolo.

La storia di Alfredo Rampi
La vicenda legata alla caduta nel pozzo di Alfredo Rampi, poi deceduto il 13 giugno a Vermicino, ha tenuto col fiato sospeso l’Italia. Il 10 giugno, infatti, il piccolo di soli sei anni cadde e rimase intrappolato. Nonostante i soccorsi, con un evento trasmesso in diretta tv che ha generato l’apprensione di un popolo intero, Alfredino non ce l’ha fatta. Ci sono voluti 28 giorni per recuperare il corpo del bambino.