A pochi giorni dal primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, Alexei Navalny, il principale politico dell’opposizione detenuto in cella di isolamento, ha pubblicato una piattaforma politica, 15 punti che toccano temi che vanno dal conflitto in corso alla struttura futura della Federazione. «Quindici punti di un cittadino russo che vuole il bene del suo Paese», ha spiegato. Il documento è stato pubblicato interamente da Meduza.
La guerra, le sue cause e le conseguenze
1. Il presidente Putin ha scatenato un’ingiusta guerra aggressiva contro l’Ucraina con pretesti ridicoli. Sta cercando disperatamente di dare al conflitto lo status di “popolare”, cercando di rendere complici tutti i cittadini russi, ma i suoi tentativi falliscono. Non ci sono quasi volontari, quindi l’esercito è costretto a fare affidamento sui prigionieri reclutati e mobilitazione forzata.
2. Le vere cause della guerra sono i problemi politici ed economici della Russia, il desiderio di Putin di mantenere il potere a ogni costo e l’ossessione per la sua eredità storica. Vuole passare alla storia come “re conquistatore” e “conquistatore di terre”.
3. Decine di migliaia di ucraini innocenti sono stati uccisi, il dolore e la sofferenza si sono abbattuti su milioni di persone. Sono stati commessi crimini di guerra. Le città e le infrastrutture dell’Ucraina sono state distrutte.
4. La Russia sta subendo una sconfitta militare. Consapevoli di questo, le autorità hanno cambiato la propaganda: da «Kyiv in tre giorni» si è passati alle minacce isteriche di utilizzare armi nucleari in caso di sconfitta. Le vite di decine di migliaia di soldati russi sono state rovinate senza senso. La sconfitta militare finale può essere rinviata a costo della vita di altre centinaia di migliaia di persone mobilitate, ma nel complesso è inevitabile. La combinazione di “guerra aggressiva + corruzione + mediocrità dei generali + economia debole + eroismo e motivazione degli ucraini” porta solo alla sconfitta. Le false e ipocrite richieste di negoziati e di cessate il fuoco del Cremlino non sono altro che una valutazione realistica delle prospettive di un’azione militare.

Il riconoscimento dei crimini di guerra e i risarcimenti all’Ucraina
5. Quali sono i confini dell’Ucraina? Come quelli della Russia, sono quelli riconosciuti a livello internazionale e definiti nel 1991. Non c’è niente da discutere. Quasi tutti i confini del mondo sono casuali e causano malcontenti. Ma è impossibile lottare per il loro cambiamento nel XXI secolo. Altrimenti, il mondo precipiterà nel caos.
6. Occorre lasciare in pace l’Ucraina e darle l’opportunità di svilupparsi come desidera il suo popolo. Fermare l’aggressione, porre fine alla guerra e ritirare tutte le truppe. Continuare a combattere è un delirio, fermarsi è una mossa forte.
7. Insieme all’Ucraina, gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Gran Bretagna cercano modi per compensare i danni causati all’Ucraina. Ad esempio (dopo il cambio di potere in Russia e la fine della guerra), revocando le sanzioni sul nostro petrolio e gas, ma destinando parte dei proventi dell’esportazione di idrocarburi a titolo di risarcimento.
8. Occorre indagare sui crimini di guerra cooperando con le istituzioni internazionali.
La Russia ha tutto l’interesse a fermare l’aggressione voluta da Putin
9. Tutti i russi hanno una visione imperiale? Questa è una stronzata. Ad esempio, la Bielorussia sta partecipando alla guerra contro l’Ucraina. Anche i bielorussi hanno una visione imperiale? No, hanno però un dittatore al potere. In Russia, come in qualsiasi Paese con una storia simile, ci saranno sempre chi nutre ambizioni imperiali, ma non sono certo la maggioranza. Non c’è motivo di piangere e lamentarsi. Queste persone devono essere sconfitte alle elezioni, proprio come i radicali di destra e di sinistra vengono sconfitti nei Paesi sviluppati.
10. La Russia ha bisogno di nuove terre? No. La Russia è un Paese enorme con una popolazione in declino e una provincia morente. L’imperialismo e il desiderio di impadronirsi di nuovi territori sono dannosi e distruttivi. Le autorità russe stanno ancora una volta distruggendo il nostro futuro con le proprie mani per far sembrare il Paese più grande sulla carta. Ma la Russia è già grande. Il nostro compito è salvare le persone e sviluppare ciò che abbiamo in abbondanza.
11. Questa guerra lascerà un groviglio di problemi complessi e, a prima vista, quasi irrisolvibili. È importante la volontà di volerli risolvere e quindi iniziare a farlo onestamente e apertamente. Ci riusciremo se comprenderemo che mettere fine alla guerra il prima possibile sarà per noi anche redditizio: solo in questo modo possiamo iniziare a muoverci verso la revoca delle sanzioni, far tornare chi ha lasciato il Paese, ripristinando la fiducia delle imprese e la crescita economica.
12. Sottolineo ancora una volta che dopo la guerra dovremo risarcire l’Ucraina per i danni causati dall’aggressione di Putin. Ma il ripristino delle normali relazioni economiche con il mondo civile e il ritorno alla crescita economica consentiranno di farlo senza interferire con il nostro sviluppo.

13. Bisogna smantellare il regime di Putin e la sua dittatura. Idealmente, attraverso libere elezioni generali e la convocazione di un’Assemblea costituente.
14. Instaurare una repubblica parlamentare basata sulla successione del potere attraverso elezioni eque, magistratura indipendente, federalismo, autogoverno locale, completa libertà economica e giustizia sociale.
15. Consapevoli della nostra storia e delle nostre tradizioni, dobbiamo essere parte dell’Europa e seguire la via europea dello sviluppo.