Come annunciato dalla sua portavoce Kira Yarmish, il principale oppositore di Putin Alexey Navalny, detenuto in Russia per motivi politici, è stato rinchiuso in una cella di punizione per dodici giorni dopo aver condannato la mobilitazione parziale annunciata dal Cremlino. Durante un’udienza di tribunale dal carcere in cui si trova, l’uomo ha definito il leader russo un criminale che «vuole macchiare con il sangue centinaia di migliaia di persone».

Alexey Navalny rinchiuso in una cella di punizione

Le parole di Navalny sulla mobilitazione
Già condannato a nove anni di detenzione, l’oppositore si era così espresso sulla mobilitazione indetta dal leader russo durante un’udienza: «Questa guerra criminale e aggressiva sta peggiorando. Putin sta cercando di coinvolgere quante più persone possibili e tutto questo porterà a enormi tragedie, a un’enorme quantità di perdite, non porterà e non può portare a nulla di buono».
Per estendere il proprio potere personale, ha accusato, «il presidente sta tormentando un paese vicino, uccidendo persone e ora gettando in questo tritacarne un’enorme quantità di cittadini russi che vorrebbero semplicemente vivere nella normalità e prendersi cura delle proprie famiglie». E ancora: «Questo crimine c’è sempre stato, ma ora è diventato su scala molto più ampia».