Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Politica

Chi è Alessio De Sio, il manager “pontiere” tra centrodestra e Cina

Al Tempo con Gianni Letta, in Eni ai tempi di Scaroni e Lucchini, in Finmeccanica sotto Guarguaglini prima di essere “uomo del 5G” e della trasparenza per Zte, colosso cinese: ora nel risiko delle partecipate Alessio De Sio è un nome caldo che piace al governo Meloni. A cui serve qualcuno che curi le relazioni con Pechino.

21 Dicembre 2022 09:02 Andrea Muratore
Chi è Alessio De Sio, il manager "pontiere" tra centrodestra e Cina

Tra i manager italiani più attivi in questa fase cruciale per il rapporto tra economia e istituzioni, in cui il governo Meloni prepara le sue prime nomine, il nome di Alessio De Sio è tra i più importanti e da tenere d’occhio. Gli addetti ai lavori che si occupano di ricerca dei nomi per le posizioni di vertice delle grandi aziende pubbliche e private e coloro che nel centrodestra sono a caccia di figure trasversali guardano con attenzione il profilo del dirigente 54enne, nato a Viterbo e cresciuto a Civitavecchia.

De Sio: prima giornalista, poi politico e manager

Dopo una carriera tra giornalismo (al Tempo con Gianni Letta), politica (sindaco di Civitavecchia nei primi Anni 2000 con il centrodestra) e affari, De Sio ha da poco lasciato la posizione di responsabile delle Relazioni istituzionali per l’Italia e l’Europa del colosso tecnologico cinese Zte, in cui è stato in carica dal 2017 negli anni difficili dell’aumento della contrapposizione tra Pechino e l’Occidente.

Chi è Alessio De Sio, il manager "pontiere" tra centrodestra e Cina
Il presidente di Regione Lombardia in visita a Zte Italy a Milano, marzo 2021 (Facebook)

La sua carriera di uomo proveniente dal mondo di centrodestra arrivato a lavorare con una big cinese rende il suo profilo molto seguito. L’Oriente è una direzione verso cui la carriera di De Sio ha teso, in passato, anche prima di Zte: in precedenza ha lavorato per AnsaldoBreda e, dopo la sua acquisizione, per la big giapponese delle infrastrutture Hitachi. Si prepara per il manager di Civitavecchia un ritorno nelle partecipate dopo le esperienze in Eni, come consulente per la comunicazione istituzionale, ai tempi di Paolo Scaroni e Stefano Lucchini e in Finmeccanica nella squadra di Pier Francesco Guarguaglini? Le aziende in questione vedranno il rinnovo di consiglio di amministrazione, organi di controllo e reti di consulenti. E tra partito atlantico e partito francese, in lotta tra loro, la terza via è quella dei manager d’esperienza temprati dalla gestione degli affari nel pieno della guerra economica Usa-Cina.

Chi è Alessio De Sio, il manager "pontiere" tra centrodestra e Cina
Alessio De Sio. (Twitter)

Zte e l’approccio pragmatico del centrodestra sulla Cina

Uno scontro che ha investito direttamente anche l’azienda di Shenzen, tra i leader per il 5G, messa nel mirino negli Usa da Donald Trump e Joe Biden con le sanzioni e che in Europa ha costruito una rete di centri di ricerca, laboratori e sedi territoriali aprendosi al dialogo con le istituzioni. Le parole d’ordine? Trasparenza e presenza sul campo. Quello che all’altra big cinese e rivale di Zte, Huawei, non è riuscito è stato invece costruito in Europa e in Italia da Zte. De Sio ha lavorato come volto pubblico dell’azienda, assieme al Ceo per l’Italia Hu Kun, e ora le sue competenze appaiono preziose per decifare uno dei più complessi prismi del sistema-Paese: il futuro delle relazioni economiche con la Cina dopo l’ascesa del centrodestra.

Tra Giorgia Meloni che incontra Xi Jinping al G20 di Bali, Matteo Salvini che, secondo quanto risulta a Tag43, intensifica da tempo i contatti con Michele Geraci, suo “uomo a Pechino” e regista della Nuova via della seta, e Antonio Tajani che affida a Pechino un ruolo-guida per la pace in Ucraina, la destra con Pechino si è fatta pragmatica. Filo-occidentali e pro-Usa sì, crociati contro la Repubblica Popolare no: la linea è questa. E tra posizioni di vertice nelle partecipate, consulenze a enti governativi e aziende desiderose di aprirsi al mercato orientale, sono pochi i manager che possono gestire questo delicato dossier: il nome di De Sio circola da tempo come “pontiere”.

“…Per superare i conflitti tra noi e la Cina sulla tecnologia, la Cina deve cambiare la legislazione cinese…personalmente sono ben disposto specialmente verso ZTE che fa grande trasparenza nella propria attività…”

Adolfo Urso, Vicepresidente del Copasir pic.twitter.com/tD8K87aAxZ

— Raffaele Barberio (@rafbarberio) December 10, 2020

Ora il governo Meloni cerca dirigenti che conoscono Pechino

«L’ambasciatore del dialogo», lo ha definito Forbes nel 2021: Zte Italy è cresciuta come filiale locale di un’azienda multinazionale, ma sviluppandosi come impresa a tutti gli effetti del nostro Paese. Centri di ricerca sul 5G all’Aquila guidati da studiosi italiani e convention aperte a politici e giornalisti sono andate di pari passo, negli anni, a interlocuzioni di carattere politico: nel dicembre 2020 De Sio ha invitato a una convention sul 5G a Roma onorevoli e senatori non sospettabili di simpatie filocinesi, dal renziano Luciano Nobili al forzista Giorgio Mulé, passando per l’allora presidente del Copasir Adolfo Urso, in un dialogo con figure di peso come l’ex premier Massimo D’Alema e la deputata dem Enza Bruno Bossio, trovando sponde sulla necessità di un approccio multilaterale sulla nuova tecnologia di frontiera.

“No, a posizioni strumentali. Che l’Europa faccia da ponte tra Cina e Stati Uniti”.
Massimo D’Alema, Già Primo Ministro e Presidente della Fondazione Italianieuropei,durante la nostra Conferenza “Perché avere paura del 5G?” Quando la conoscenza crea valore.#ZTEItalia #ZTEevent pic.twitter.com/2ZywnCQ8un

— ZTE Italia (@ZTEItalia) December 12, 2020


Ora la trasversalità di questa rete risulta un’importante garanzia di accreditamento e De Sio, tra Roma e Milano, mantiene attive le sue relazioni personali. L’ex sindaco di Civitavecchia ha il massimo riserbo sulle sue prossime mosse ed è sicuramente il meno noto tra i manager di peso nel Paese. Ma la sua parabola sarà da non perdere di vista e dirà molto sull’approccio del potere politico ed economico – pubblico ma non solo – italiano nei confronti della Cina. Silenziosa protagonista di ogni dinamica economica globale che si può amare, odiare, contrastare, ma sicuramente non ignorare.

Hans Happacher è morto in una valanga, addio a colui che veniva definito il re dei campeggi a cinque stelle.
  • Attualità
Hans Happacher morto in una valanga: aveva il campeggio a cinque stelle
Happacher era proprietario del Caravan Park, un campeggio eco-friendly con sede nel Parco Naturale delle Tre Cime
Claudio Vittozzi
È morta a soli 24 anni Angela Brandi, ragazza di Pozzuoli che era stata appena stata dimessa dall'ospedale.
  • Attualità
Angela Brandi morta a 24 anni a Pozzuoli: era appena stata dimessa
Sul caso è stata aperta un'indagine dagli inquirenti.
Riccardo Castrichini
Schumacher, le foto rubate sarebbero state scattate da «un caro amico». Tre anni dopo l'incidente qualcuno provò a rivenderle ai giornali
  • Sport
Schumacher, le foto rubate sarebbero state scattate da «un caro amico»
Il caso risale a 3 anni dopo l'incidente sugli sci dell'ex pilota. Per la procura sarebbe stato «un caro amico dell'epoca» a poterle scattare, visto il limitato accesso alla stanza del ferrarista. Ma non si conosce ancora l'identità.
Redazione
Stretta del Kazakistan sugli immigrati russi in fuga dalla mobilitazione
  • Attualità
Astana la vista
Dal 27 gennaio si complica la vita per i cittadini russi che si sono trasferiti in Kazakistan per sfuggire alla mobilitazione. Il governo ha inasprito le regole sull'immigrazione e per ottenere un permesso di soggiorno non sarà più sufficiente il visaran, cioè uscire e rientrare dal Paese.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021