I risultati dell’autopsia sul corpo di Alessandro Parini, morto durante l’attacco di Tel Aviv avvenuto nella tarda serata di venerdì scorso, hanno confermato che l’avvocato non è morto a causa di una ferita da arma da fuoco ma per lo scontro con l’auto che si è scagliata sul lungomare. Alla guida vi era l’attentatore Yousef Abu Jaber, anche lui deceduto. L’esame autoptico svolto in Italia ha condotto agli stessi risultati di quello svolto dall’Istituto di medicina legale Abu Kabir di Giaffa.
L’autopsia sul corpo di Alessandro Parini
La notizia giunge a poche ore dall’arrivo della salma all’aeroporto di Ciampino, dove ad accogliere l’Airbus A319 con a bordo il feretro vi erano, oltre ai familiari, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Anche il premier israeliano Netanyahu ha voluto esprimere il suo cordoglio telefonando direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Oggi i funerali
«I funerali dell’avvocato romano saranno celebrati domani (ndr oggi)», ha fatto sapere Padre Nicola, parroco della Basilica dei Santi Pietro e Paolo che co-celebrerà la funzione assieme a Padre Nebola, professore di Alessandro al Liceo Massimo. Quest’ultimo ha dichiarato a Rainews: «Lo conoscevo da un paio d’anni. Alessandro era un ragazzo come tanti altri. Un bravo ragazzo. Molto preparato. Ha studiato al Massimo, dai padri gesuiti, e ha raggiunto grandi obiettivi lavorativi. Ha ricevuto un premio come giovane avvocato e aveva già intrapreso la carriera nella Corte di Cassazione. Era un giovane, affermato, serio e posato. Frequentava qui la chiesa quando era ragazzo. La famiglia ovviamente è molto provata e ha chiesto una certa riservatezza. Stargli vicino ora è l’unica cosa».

Sulla vicenda indagano i Carabinieri del Ros, coordinati dalla procura capitolina con il procuratore aggiunto Michele Prestipino e la pm Gianfederica Dito. I reati ipotizzati sono attentato con finalità di terrorismo, omicidio e lesioni.