L’avvocato difensore di Alessandro Impagnatiello, il ragazzo di 30 anni reo confesso dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, ha rinunciato al suo mandato. Sebastiano Sartori, questo il nome del legale, ha già depositato l’atto di rinuncia in Procura spiegando ai cronisti che si tratta di «una questione tra me e il mio assistito», a cui ha annunciato la decisione questa mattina a San Vittore. I due hanno infatti avuto un colloquio nel carcere dove il ragazzo è detenuto sin dal giorno del fermo.
L’avvocato difensore di Alessandro Impagnatiello rinuncia al mandato
Mentre non si conoscono ancora i motivi dietro alla rinuncia di Sartori, emergono nuovi dettagli sui fatti avvenuti a Senago. A renderli noti lo stesso killer nell’incontro col suo (ormai) ex avvocato, a cui ha confidato di aver fatto tutto da solo svelando anche il luogo in cui ha nascosto l’arma del delitto. «Lui esclude di essere stato aiutato a nascondere il corpo. I dubbi degli investigatori dovete chiederli a loro. Il coltello usato per uccidere Giulia non l’ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia», ha spiegato il legale. Il quale ha poi aggiunto: «È da valutare la sua sfera psicologica. Penso che in carcere lo abbiano visto anche i muri. È sempre più lucido e ha preso coscienza».
Venerdì l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano
Intanto è stata fissata per venerdì prossimo l’autopsia sul corpo della vittima, che potrà fornire ulteriori delucidazioni sulla dinamica che ha portato alla sua morte. Il killer, in base alle ricostruzioni fin qui eseguite, l’avrebbe accoltellata tra le 19 e le 20.30 di sabato 27 maggio per poi abbandonarla tra le sterpaglie nei pressi di alcuni box non molto lontano dall’abitazione in cui vivevano (non prima di aver tentato di bruciare il suo cadavere per due volte). Domani avrà luogo l’accesso all’appartamento in cui è avvenuto il delitto e al garage in cui è stato nascosto il corpo per i rilievi scientifici.