Gramellini risponde a Barbero sull’obbligo di Green Pass nelle università

Redazione
07/09/2021

Sulle colonne del Corriere della Sera il giornalista risponde all'appello contro l'obbligo di Green Pass nelle università firmato dallo storico.

Gramellini risponde a Barbero sull’obbligo di Green Pass nelle università

All’accusa di ipocrisia nei confronti dei politici lanciata dal Professor Alessandro Barbero in tema di Green Pass ha risposto stamane sulle pagine del Corriere della Sera Massimo Gramellini nelle sue pillole Il Caffé di Gramellini.

Gramellini risponde a Barbero citando il girone degli ipocriti

Il giornalista ricorda allo storico, firmatario dell’appello sottoscritto da 350 accademici contrari all’obbligo di Green Pass all’interno delle università, che nel girone dantesco degli ipocriti i politici nostrani dovrebbero mettersi in coda. «Quello che però il professor Barbero si dimentica di aggiungere», sottolinea Gramellini, «è che in quel girone il governo farebbe fatica a trovare un posto libero: gli ultimi, Dante li avrà già sicuramente assegnati ai docenti universitari che se ne stavano muti finché il Green Pass colpiva i ristoratori, ma che si sono improvvisamente svegliati dal sonno degli indignati appena la tempesta ha investito la loro piccola corporazione».

Gramellini: «Perché Barbero non suggerisce ai colleghi di vaccinarsi?»

Gramellini poi affonda poi il colpo definitivo e sottolinea quanto la forma di ipocrisia di Barbero sia ancora più sottile. Il professore, infatti, sostiene di essere favorevole all’obbligatorietà del vaccino, non a quella del certificato. «Che poi, a voler essere sofisti», chiosa Gramellini, «nel ragionamento di Barbero c’è una forma di ipocrisia ancora più sottile. Laddove dice che, se il vaccino fosse dichiaratamente obbligatorio, lui non avrebbe nulla da obiettare. Ma non sarà che lo dice proprio perché sa quanto sia difficile che il vaccino diventi obbligatorio? Altrimenti, se davvero non ha nulla da obiettare, perché non suggerisce ai suoi colleghi sulle barricate di vaccinarsi, così la finiamo qui?».

Barbero diventa leader dell’intellighenzia no-Pass

Eppure la polemica resta accesa, con strumentalizzazioni incrociate da parte dell’opinione pubblica. L’intellighenzia no Pass si appella alla statura intellettuale del docente per ricordare che la crociata contro il passaporto Covid non è solo frutto del pensiero di arruffapopoli di basso profilo, come spesso si sente dire, ma è sostenuta anche da menti di un certo livello. D’altro canto, come ricorda anche Gramellini, lo stesso Barbero si dice favorevole all’obbligatorietà del vaccino. In questo senso chi ha eletto Barbero nuovo leader del movimento di lotta dallo smarcamento di obblighi Covid di vario tipo resta deluso. In sintesi il girone degli ipocriti si trova sold out in una bolgia di accuse e controaccuse dall’ampio margine di contradditorietà. Trovare il bandolo della matassa di un pensiero critico lineare e aristotelico, di questo tempi, è troppo complesso anche per gli accademici.