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Albo dei pizzaioli, la crociata del senatore Bartolomeo Amidei

Un politico con una sola grande battaglia: il riconoscimento ufficiale della professione del pizzaiolo. Lui è Bartolomeo Amidei di Fratelli d’Italia e non viene da Napoli, bensì da Rovigo. Ci prova dal 2016. Ora ha depositato l’ennesimo disegno di legge. Perché le priorità saranno anche altre, ma la Margherita è sacra.

2 Dicembre 2022 13:28 Stefano Iannaccone
Albo dei pizzaioli, la crociata del senatore Bartolomeo Amidei

Ha cambiato partito negli anni, passando da Forza Italia a Fratelli d’Italia, ma la battaglia non è cambiata, anzi viene portata avanti con ferrea tenacia. E anche l’unica, a ben vedere il lavoro parlamentare: l’istituzione dell’albo dei pizzaioli. Chi immagina che Mr. Margherita possa essere il Gennaro Esposito di turno deve ricredersi, perché il padrino della pizza non proviene dai vicoli di Napoli, ma scende direttamente dal Veneto, esattamente Rovigo, e risponde al nome di Bartolomeo Amidei. Al Senato ha un pallino in testa: arrivare al riconoscimento ufficiale della professione del pizzaiolo.

Albo dei pizzaioli, la crociata del senatore Bartolomeo Amidei
Pizzaioli a Napoli. (Getty)

Lo aveva già fatto nel marzo 2016, quando era senatore di Forza Italia, diventando una sorta di idolo delle pizzerie. Manca solo il volo in pizzeria stile Luigi Di Maio in campagna elettorale. Ovunque Amidei è stato accolto, tra mozzarella, pomodoro e salti della pasta in forma tonda, come una sorta di eroe per avere presentato il disegno di legge che era anche stato incardinato in commissione. Tra una fetta di pizza e l’altra, peraltro, si parla di un giro di 150 mila addetti, che hanno pure un peso elettorale; che non fa mai male a chi fa politica. In tutta la passata legislatura quel testo è stato l’unico presentato come disegno di legge da Amidei, assieme a un altro di riforma della legittima difesa. Se quest’ultima è stata approvata nel 2019, sulla pizza invece il progetto si è incagliato, perso tra altre priorità. Chissà quali.

Albo dei pizzaioli, la crociata del senatore Bartolomeo Amidei
A Bartolomeo Amidei non piace solo la pizza ma pure l’hamburger.

Propone pure lo stanziamento di 5 milioni di euro all’anno

Nel frattempo il veneto idolo dei pizzaioli Amidei ha saltato un giro in parlamento, rimanendo comunque fedele all’impegno. Per lui, questa del riconoscimento della pizza resta una missione. Tanto che, a meno di due mesi dal ritorno a Palazzo Madama, nel pieno della bufera della crisi energetica e con l’attenzione concentrata sulla legge di Bilancio da esaminare, ha depositato il suo primo disegno di legge in assoluto della legislatura. Il titolo recita, testualmente, «disciplina dell’attività, riconoscimento della qualifica e istituzione dell’albo nazionale dei pizzaioli professionisti». E se il testo non risulta ancora disponibile sul portale del Senato, è possibile prendere come riferimento quello vecchio, che è composto da 10 articoli, tra cui uno che stanzia 5 milioni di euro all’anno per almeno un triennio con lo scopo di garantire la piena applicazione della legge, nel momento in cui dovesse entrare in vigore. E del resto si sa che la pizza si paga, come insegna Flavio Briatore che di recente si è lanciato nel settore, facendosi notare, eccome, per le polemiche.

Albo dei pizzaioli, la crociata del senatore Bartolomeo Amidei
Bartolomeo Amidei con Guido Crosetto.

Beatrice Venezi vuole invece l’albo dei critici musicali

«La figura del pizzaiolo va valorizzata e riconosciuta», è la tesi propugnata da Amidei, ripetuta – è proprio il caso di dire – in ogni salsa con il mantra della destra sulla difesa del «Made in Italy». E cosa c’è di più italico della Margherita tricolore? E non sfugge che, prendendo molto sul serio la sua battaglia, il senatore ex berlusconiano, convertito al melonismo, è stato anche blandito, soprattutto dalle parti del suo Polesine, come uno dei protagonisti del riconoscimento della pizza come patrimonio dell’Unesco. Un Amidei international, insomma, almeno nella narrazione mediatica veneta, che segue le orme di un’altra Sorella d’Italia doc, Beatrice Venezi, in materia di albi professionali. La direttrice d’orchestra ha recentemente lanciato l’idea di un albo dei critici musicali. Perché il Made in Italy passa dall’istituzione ufficiale di professioni, evidentemente. Che siano spartiti o pizze, poco cambia.

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