Non fate fuoco sul Generale Sherman

Redazione
17/09/2021

È l'albero più grande del mondo, dedicato a William Tecumseh Sherman, ufficiale nella guerra di Secessione americana. La sequoia, però, rischia di essere travolta dagli incendi che stanno flagellando la California. Le complicate operazioni di salvataggio.

Non fate fuoco sul Generale Sherman

Il Generale Sherman è in pericolo. Non si tratta di un marine, ma dell’albero più grande del mondo. Giovedì, il Colony Fire, uno dei due incendi scoppiati nelle vicinanze del Sequoia National Park, a sud della Sierra Nevada, in California, è arrivato a lambire la foresta, scrigno dei secolari arbusti. Tra questi, anche il colossale albero dedicato a William Tecumseh Sherman, ufficiale della Guerra di Secessione americana, e considerato il più grande al mondo con un volume di 1487 metri cubi e un’altezza di circa 84 metri. Per proteggerlo dalle fiamme, i vigili del fuoco ne hanno avvolto la base con una serie di teli ignifughi. Strategia messa a punto anche per preservare dalla distruzione le altre 2mila piante del bosco, il Giant Forest Museum e tutti gli edifici vicini.

L’area da una settimana è interessata da vasti incendi

La situazione sintetizza l’apice di una settimana critica, durante la quale gli incendi hanno costretto le autorità federali a evacuare urgentemente il parco e alcune aree della città di Three Rivers. Ma non è tutto. Oltre alle coperte, già usate in passato per tutelare le strutture più fragili (come nel caso delle abitazioni lungo il Lago Tahoe), i pompieri hanno adottato anche altri metodi alternativi per limitare al minimo danni, comunque, inevitabili. Dall’utilizzo di bulldozer per tracciare un confine in grado di isolare la comunità dalle fiamme all’abbattimento di una parte della vegetazione, misura utile a creare una sorta di zona franca completamente priva di materiale infiammabile. Un metodo che ricalca la pratica degli incendi prescritti che, adoperata da oltre cinquant’anni, prevede il sacrificio di alcune piante per evitare guai peggiori. «Il fatto che la foresta sia stata preparata al peggio attraverso questa pratica ci fa essere ottimisti», ha spiegato al Guardian Rebecca Paterson, portavoce del corpo dei vigili del fuoco, «Incrociando le dita, potrà uscire completamente illesa da tutto questo». In generale, le sequoie giganti si adattano bene agli incendi ma l’intensità dei fenomeni registrati di recente le ha messe duramente alla prova. Come è accaduto lo scorso anno quando il Castle Fire ne ha raso al suolo una quantità compresa tra 7500 e 10600.

Siccità e caldo record, le cause dell’incendio

Tra siccità da record e ondate di calore fuori dalla norma, nelle zone dell’America dell’ovest combattere gli incendi si è trasformata in un’impresa ardua. Gli scienziati hanno evidenziato come, negli ultimi trent’anni, il cambiamento climatico abbia fatto sì che le temperature diventassero di gran lunga più calde e secche rispetto agli standard. Tendenza che continuerà a estremizzare i fenomeni atmosferici e a incentivare la potenza distruttiva del fuoco, che attaccherà sempre più di frequente. A oggi, la situazione non è già delle migliori: nel 2021, in una sola estate, la California ha assistito alla cancellazione di una superficie di oltre 9195 chilometri quadrati e alla sparizione di centinaia e centinaia di case.