Notte di paura nella periferia di Tirana, dove la sede centrale dell’emittente televisiva Top Channel è stata travolta da una scarica di colpi di mitra che ha ucciso Pal Kola, una delle guardie che sorvegliava l’ingresso principale. Da una prima ricostruzione, un fuoristrada con a bordo 3 persone sarebbe passato davanti ai locali della tv nazionale facendo partire gli spari. Gli attentatori hanno poi dato fuoco al Suv, che è stato ritrovato ad una distanza di circa 40 chilometri dalla capitale. Al momento sono ancora sconosciute le cause del gesto contro l’emittente verso la quale le autorità hanno espresso massima solidarietà.
Spari contro gli studi televisivi di Top Channel in Albania
Secondo il quotidiano Swissinfo, gli spari hanno seminato terrore tra i partecipanti al contest del Grande Fratello Vip, programma che va in onda in diretta su Top Channel. Nell’articolo si legge che il primo ministro del Paese balcanico, Edi Rama, ha condannato «l’attacco criminale contro Top Channel» chiedendo «una risposta chiara da parte delle forze dell’ordine». Intanto la Procura di Tirana ha aperto un’inchiesta per chiarire le circostanze dell’accaduto e identificare gli autori, mentre la Polizia ha predisposto dei posti di blocco su tutte le strade che circondano la sede della televisione. L’ambasciata americana a Tirana ha condannato la sparatoria, dichiarando: «Esortiamo le forze dell’ordine a svolgere un’indagine completa che assicurerà i colpevoli alla giustizia»
L’appello dell’International Press Institute (IPI)
L’International Press Institute (IPI), attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale, si unisce ai partner sottoscritti di Media Freedom Rapid Response e Safe Journalists Network esprimendo profonda tristezza per questo attacco e solidarizzando con la famiglia, agli amici e i colleghi di Pal Kola. Ha quindi lanciato un appello: «Chiediamo congiuntamente alla polizia e ai servizi della procura di condurre un’indagine rapida, efficace, indipendente e trasparente per stabilire il movente e le circostanze della sparatoria. Seguiremo il caso da vicino fino a quando tutti gli autori e le menti non saranno stati assicurati alla giustizia. Le nostre organizzazioni accolgono con favore il fatto che anche l’Associazione professionale dei giornalisti, il presidente Bajram Begaj, il primo ministro Edi Rama e molti altri personaggi pubblici di tutto lo spettro politico abbiano denunciato l’attacco e chiesto una risposta decisiva da parte delle forze dell’ordine»
E ancora: «L’uccisione di Kola è ambientata in un contesto di violenza inaccettabile e frequente contro i professionisti dei media in Albania. Poche settimane prima della sparatoria, una troupe del programma televisivo investigativo Fiks Fare di Top Channel è stata minacciata con armi da fuoco durante le riprese di un servizio sull’estrazione illegale di materiali inerti da una riva del fiume fuori Tirana. I recenti casi di violenza contro i giornalisti sottolineano le minacce che i professionisti dei media affrontano nel loro lavoro. I ritardi negli sforzi per ritenere responsabili i responsabili portano all’impunità. Esortiamo inoltre le autorità a prendere tutte le misure necessarie per prevenire futuri attacchi. Continueremo a difendere la sicurezza e la protezione dei giornalisti e dei lavoratori dei media, anche attraverso una migliore attuazione degli standard internazionali e regionali sviluppati all’interno del Consiglio d’Europa, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite».