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Vedo verde

C’era una volta l’Alaska

Nello Stato americano preoccupa il caldo record. Domenica sull’isola di Kodiak toccati i 19,4 gradi: è la temperatura più alta mai registrata a dicembre. Ma a tenere col fiato sospeso sono anche le piogge torrenziali e il fenomeno chiamato Icemageddon.

29 Dicembre 2021 10:31 Fabrizio Grasso
Insolito caldo invernale in Alaska, dove la temperatura ha toccato domenica 19,4 gradi. Preoccupano le piogge, mai così violente dal 1937

Caldo record in Alaska. Lo stato freddo per eccellenza degli Usa ha infatti toccato domenica l’insolita temperatura di 19,4 gradi sull’isola di Kodiak. Si tratta del dato più alto mai registrato nel mese di dicembre. Ma i problemi non finiscono qui, perché negli ultimi giorni, piogge torrenziali hanno colpito lo Stato americano con precipitazioni mai così violente dal 1937. È l’effetto del cambiamento climatico, sempre più tangibile nel circolo Artico, tanto che secondo alcuni scienziati la neve potrebbe lasciare il posto alle piogge entro i prossimi 50 anni.

Il caldo record sta colpendo l’intero territorio dell’Alaska

Gli oltre 19 gradi di Kodiak però non rappresentano un caso isolato in Alaska. «Un dato assurdo, che però trova conferma costante durante gli ultimi 30 giorni», ha detto al Guardian Rick Thoman, scienziato dell’Alaska Center for Climate Assessment and Policy. Già nelle scorse settimane, all’aeroporto di Kodiak la temperatura aveva toccato i 18,3 gradi. Leggermente più bassa quella del’area di Cold Bay, dove si è registrato un picco di 16,6. Caldo anche ad Unalaska, sulle isole Aleutine occidentali, dove per otto giorni la temperatura non è mai scesa al di sotto dei dieci gradi, con un picco di 13,3 nel giorno di Natale.

🚨The Kodiak Tide Gauge station recorded an amazing 67°F yesterday. This is a new statewide temperature record for December. The Kodiak Airport recorded 65°F. This broke their monthly record by 9°F! The weather balloon launched at the same time confirms these amazing readings. pic.twitter.com/IuTPCGOrFU

— NWS Alaska Region (@NWSAlaska) December 27, 2021

Conseguenza del rialzo termico è poi anche l’aumento delle piogge, mai così violente in una stagione solitamente secca e asciutta. Alle prime intense nevicate, che hanno portato anche al crollo del tetto di un negozio di alimentari a Delta Junction, nell’entroterra, hanno fatto seguito precipitazioni torrenziali che non si registravano dalla fine degli anni Trenta. Come annunciano le autorità, l’acqua, a contatto con le strade fredde, si è tramutata in ghiaccio, provocando interruzioni di corrente e chiusura di uffici pubblici. Gli esperti hanno già trovato un nome al fenomeno: Icemageddon.

Icemageddon, cos’è il fenomeno che preoccupa gli esperti

Con Icemageddon indicano il momento in cui l’acqua piovana si congela a contatto con il manto stradale ancora freddo, creando disagi alla circolazione e alla vita quotidiana. Il Dipartimento dei trasporti dell’Alaska ha già chiesto cautela durante il viaggio in auto per i prossimi mesi a causa del rivestimento di ghiaccio simile a cemento che si sta formando in questi giorni. «Il ghiaccio è estremamente difficile da rimuovere una volta che si è legato alla superficie stradale», ha twittato il dipartimento. «Anche se la temperature dell’aria è stata calda, durante Icemageddon2021 quella sulle strade è stata inferiore allo zero, il che ha fatto sì che il ghiaccio si legasse alla superficie».

Roads across the Interior & #Fairbanks are covered in ice. So now what? Ice is extremely difficult to remove once it has binded to the road surface. Even though air temps were warm during #icemageddon2021, roads were at sub-zero temps, which caused ice to bind to the surface. 1/3 pic.twitter.com/CWUSu761gO

— Alaska DOT&PF (@AlaskaDOTPF) December 27, 2021

«Purtroppo, sta accadendo esattamente ciò che ci aspettiamo in un mondo in via di riscaldamento», ha concluso Thoman. Nel primo weekend del 2022, la situazione dovrebbe rientrare nelle normalità, con picchi minimi di -28 gradi, ma gli episodi caldi sono destinati a tornare. L’allarme per un innalzamento delle temperature infatti non riguarda la sola Alaska, ma l’intero circolo polare Artico. Il mese scorso, uno studio su Nature Communications aveva annunciato che entro il 2070 le piogge potrebbero sostituire la neve durante l’inverno. Tanti i pericoli per l’uomo e per gli animali al pascolo, dai buoi muschiati ai caribù, che potrebbero veder sparire le loro fonti di cibo.

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