Il sociologo Alain Touraine, figura di spicco della scena intellettuale francese e internazionale, è morto a Parigi questa mattina. L’uomo aveva 97 anni. Considerato un vero e proprio osservatore del mondo sociale, dei suoi mutamenti, dei suoi confini, durante un incontro informale, riporta Dayfr, disse: «Quello che mi interessa, quello che cerco di portare alla luce ovunque, è il conflitto», e così fece per tutta la sua vita, sempre tenendo fede alla sua vocazione.

Morto il sociologo e intellettuale Alain Touraine
Alain Touraine era nato il 3 agosto 1925 a Hermanville-sur-mer (Calvados), da una famiglia piuttosto borghese e conservatrice. Cresciuto circondato dai libri, era figlio di padre medico e professore di dermatologia, abbonato alle edizioni originali di diverse grandi case, tra cui Gallimard e Grasset, come conferma lui stesso a Dayfr: «Appartengo alle ultime generazioni cresciute con la letteratura. La mia educazione è stata più moralistica che politica. Per me la politica di allora era Speranza».
Dopo aver completato gli studi al liceo Louis-le-Grand di Parigi, entra all‘École Normale Supérieure nel 1945. Due anni dopo, compie un viaggio di studio in Ungheria in occasione del centenario delle rivoluzioni del 1848, dove ha modo di esplorare la campagna e le fattorie, nel pieno del periodo della riforma agraria. Al suo ritorno si stabilì nel nord della Francia a Valenciennes dove lavorò come minatore per un anno. Questa esperienza – riporta France Tv Info – segnerà l’inizio del suo impegno e del suo interesse per il mondo del lavoro, della classe operaia e dei movimenti sociali, al centro della sua ricerca per tutta la vita.
Le ricerche e i viaggi di Alain Touraine
Touraine è stato Direttore degli studi presso EHESS (School of Advanced Studies in Social Sciences) e fondatore di Cadis (Centre for Sociological Analysis and Intervention, 1981) pubblicando più di cinquanta libri. Le sue prime ricerche si sono concentrate sul lavoro e sui movimenti sindacali. Dopo il maggio 68, estese la sua ricerca a tutto il campo dei movimenti sociali e sviluppò un metodo per studiarli: l’intervento sociologico, che applicò a diversi casi e in particolare al movimento Solidarnosc (Polonia). Si sofferma inoltre sulla nozione di soggetto che assume un posto preminente con la pubblicazione di Critica della modernità.
France Tv Info ricostruisce anche le posizioni politiche del sociologo: «Nel 1989 si oppose all’espulsione degli studenti velati nel contesto dell’affare delle sciarpe Creil. Nel 1994 si candida con Bernard-Henri Lévy e Romain Goupil alle elezioni europee nella lista L’ Europa inizia a Sarajevo. Nel 1995, Alain Touraine ha sostenuto il Piano Juppé sulle pensioni e la previdenza sociale e ha anche denunciato il movimento di sciopero del 2003 contro la legge Fillon sulle pensioni. […] Dal maggio del 68 ai Gilet Gialli, passando per le fabbriche Renault, Solidarnosc o latinoamericane, questo instancabile pensatore ha scrutato per tutta la vita il sociale con curiosità, libertà e inventiva sempre rinnovate».