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Tre palle e un soldo

Aiscat di guerra

Palenzona, costretto alle dimissioni da Bonomi, potrebbe rientrare come vice operativo spinto dall’ad di Aspi Tomasi. Che dopo aver proposto alla presidenza Gagliardi ha virato su Cattoni. I soci hanno protestato ed è scoppiata la video-rissa.

22 Giugno 2021 18:0422 Giugno 2021 18:07 Redazione
palenzona potrebbe tornare in Aiscat

Da Dagospia.

 

Botte da orbi in Aiscat, l’associazione che rappresenta i concessionari autostradali, dove per 18 anni consecutivi ha imperato Fabrizio Palenzona per conto dei Benetton e in particolare di Giovanni Castellucci. L’uomo dalle mille poltrone è stato costretto un mese fa a dimettersi per mano di Carlo Bonomi – il presidente di Confindustria (di cui Aiscat fa parte) gli ha infatti ricordato che per le associate sono previsti al massimo due rinnovi – ma da allora gli associati non sono ancora riusciti a nominare il successore.

Il problema è doppio: Autostrade che non vuole mollare la presa, nonostante che quanto successo a Genova avrebbe dovuto indurla a essere più prudente e defilata, e lo stesso Palenzona, che uscito dalla porta vorrebbe rientrare dalla finestra facendosi nominare vicepresidente operativo (ergo continuerebbe a comandare sempre lui). Infatti, in un primo giro di consultazioni, l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, ha presentato la proposta di nominare presidente di Aiscat l’avvocato Amedeo Gagliardi, capo dell’ufficio legale di Autostrade, con Palenzona vice operativo. E questo pur sapendo che Gagliardi è indagato a Genova per la vicenda del ponte Morandi, dopo essere stato ampiamente intercettato (in particolare ha fatto impressione una sua telefonata con l’avvocato Sergio Erede sull’esito dell’incidente probatorio, in cui suggerisce di cercare un patteggiamento dicendo: «Aspi ne esce e poi gli imputati si faranno il loro processo e si scanneranno l’uno con altro, ma a quel punto la convenzione è in salvo»). Ovviamente gli altri soci di Aiscat (che già ha perso il gruppo Gavio, uscito per protesta) hanno mandato Tomasi e la sua proposta a quel paese. E allora ecco che l’ineffabile ad di Aspi – che evidentemente non si è accorto che nel frattempo i Benetton hanno ceduto la concessionaria a Cdp e che al vertice di essa è arrivato Dario Scannapieco a posto di Fabrizio Palermo – ha formulato una nuova proposta: presidente il riluttante Diego Cattoni, numero uno della Brennero-Modena, ovviamente con Palenzona vice.

rissa in aiscat per ritorno possibile di Palenzona
Roberto Tomasi, ad di Aspi (dal sito).

A quel punto è scoppiata una rissa che solo la virtualità della riunione ha evitato che degenerasse. In particolare, a scaldarsi è stato Maurizio Paniz, avvocato e già parlamentare, che in Aiscat rappresenta Autovie Venete, la concessionaria della A4 Venezia-Trieste e di altri tratti autostradali friulani di cui il tosto avvocato è presidente, indicato dalla Lega visto che il 73 per cento della società è in mano alla Friulia, la finanziaria della regione Friuli (il cui governatore è appunto il leghista Massimiliano Fedriga). Paniz e Tomasi se ne sono dette di tutti i colori, tanto che persino Palenzona si è prudentemente defilato. Risultato: riunione sospesa, decisione rinviata.

Tag:Potere
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