Nicola Magrini tra poco più di due settimane non sarà più il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha deciso di applicare lo spoil system nei confronti del dg che a breve lascerà quindi il suo incarico. Al suo posto sarà nominato un nuovo direttore generale, sentite le regioni, che traghetterà l’agenzia fino a che la riforma recentemente approvata non sarà pienamente operativa. C’è chi scommette che il prossimo numero uno dell’Aifa sarà l’infettivologo Matteo Bassetti…
Quei “tu” di Barisoni agitano Confindustria
Acque agitate in Confindustria. Come accade molte volte, al centro delle attenzioni c’è la radio griffata Sole 24 Ore. Ma non c’entrano i due che spesso fanno arrabbiare tanti ascoltatori, e che rispondono ai nomi di David Parenzo e Giuseppe Cruciani, stavolta nell’occhio del ciclone c’è Sebastiano Barisoni, il vicedirettore esecutivo di Radio 24. Le chiacchiere a Cortina d’Ampezzo e nei luoghi di vacanza frequentati dagli imprenditori rivelano un’insofferenza per la modalità di approccio del vice direttore nei confronti dei vertici confindustriali, e tutti tirano fuori un esempio plateale, la “moderazione” barisoniana dove sono pure scappate delle parolacce (altro che Parenzo e Cruciani) nella sede del Mudec di Milano. Il racconto è sempre lo stesso, e riguarda il convegno svolto alla fine del mese di novembre e intitolato L’anima dell’impresa. Viaggio nell’Italia che produce, ovvero il racconto del “fare impresa attraverso lo sguardo e la voce di chi oggi guida un’azienda”. Non dev’essere proprio andato giù, quell’incontro: Barisoni aveva del dato del tu a tutti, a cominciare da Carlo Bonomi presidente di Confindustria per continuare con Mirja Cartia d’Asero ad de Il Sole 24 Ore, alla quale la domanda veniva preceduta da un confidenziale «senti Mirja», come se ci si trovasse in un salotto privato e non in un incontro pubblico, e via di questo passo. «Ci vuole un minimo di rispetto, bisogna usare il lei, almeno nei confronti di chi paga un lauto stipendio ogni mese», dicono a mezza bocca gli esponenti di viale dell’Astronomia.

Aumenta il gas? Compriamo maglioni
Contro gli aumenti del gas, che si fa? Dite al premier Giorgia Meloni che molti abbassano la temperatura del riscaldamento in casa ed escono per andare a comprare un maglione. Lo dice anche il sondaggio condotto da Ipsos per Fismo, la federazione dei negozi specializzati in moda di Confesercenti, su un campione di 800 consumatori. «Cosa si compra. Quest’anno, in cima ai desideri degli italiani ci sono i maglioni: a progettare di acquistarne è il 63 per cento degli intervistati (il 68 per cento al Sud), una quota quest’anno leggermente superiore a quella dei consumatori interessati alle scarpe (62 per cento), acquisto tradizionale dei saldi invernali». Per quanto riguarda la spesa, «ad avere già stabilito un budget è il 62 per cento di chi si dice interessato. La media di 160 euro nasconde però una spesa media fortemente diversificata a livello regionale: nel centro Italia si spenderà in media 216 euro, un budget sensibilmente più alto di quello allocato in media nelle regioni del Nord e del Sud (rispettivamente 148 e 147 euro). Anche l’analisi per genere ed età restituisce ampi divari: a spendere di più saranno gli uomini (195 euro circa contro 125 delle donne) e gli over 35 (182 euro contro i 115 dei più giovani».

Papa Ratzinger, l’anti Dc
«Papa Ratzinger è stato un antidemocristiano»: la sentenza arriva da un antico esponente della Balena Bianca, da tempo a riposo. Ma cosa ha fatto Papa Benedetto per dimostrarlo? «Si è dimesso, un gesto che un diccì non avrebbe mai fatto». In effetti, un autentico sacrilegio per quelli del partito di piazza del Gesù.