Agitu Ideo Gudeta era un vero simbolo di integrazione: costretta a lasciare l’Etiopia dopo aver denunciato il “land grabbing” che sottraeva terra ai contadini, era arrivata in Trentino, dove recuperando un terreno di 11 ettari in abbandono aveva avviato un allevamento di capre di razza mochena, salvandole dall’estinzione. Una storia fatta di forza e determinazione, quella di Agitu e della sua azienda agricola La Capra Felice, interrotta bruscamente il 29 dicembre 2020, giorno in cui è stata violentata e assassinata da un suo collaboratore. A quasi un anno di distanza il borgo di Ossana, a una novantina di chilometri dalla “sua” Frassilongo, ha scelto di omaggiarla con una statuina nel “Presepe dei diritti delle donne”.
Agitu, pastorella nel Presepe dei diritti delle donne
Ossana è un piccolo comune con meno di 900 abitanti, in provincia di Trento. Ogni anno, nel periodo natalizio, diventa “Il Borgo dei 1000 presepi”: nella 21edizione sono oltre 1600 i presepi realizzati a mano e collocati nei cortili dei più bei palazzi del centro storico, insieme a decine di casette con i tradizionali mercatini di Natale, distribuiti tra la piazza centrale e il Castello di San Michele. Senza dimenticare concerti e spettacoli itineranti. Cuore del messaggio pro-inclusione e antiviolenza, filo conduttore dell’edizione 2021, è il “Presepe dei diritti delle donne“, con all’interno la statuina di una pastorella di colore ritraente Agitu Ideo Gudeta, raffigurata intenta nella sua quotidianità, mentre accudisce le sue capre. Accanto a lei, una panchina rossa, simbolo delle donne uccise per mano di un uomo violento.
Visualizza questo post su Instagram
«Abbiamo scelto di fare di Agitu la protagonista dei nostri presepi per non far calare il silenzio sulla sua fine e per tenere alta l’attenzione su un fenomeno che rischia sempre di scivolare in un pericoloso cono d’ombra», ha dichiarato la sindaca Laura Marinelli. La mostra dei presepi di Ossana proseguirà fino al 6 gennaio.