da Dagospia
Secondo autorevoli fonti, nel caso in cui gli Stati Uniti mantenessero il loro no al G20 straordinario a settembre con Cina e Russia sull’Afghanistan potrebbero seriamente rischiare di perdere il loro grande alleato, l’Unione europea. Draghi, in qualità di presidente di turno del G20, ha avuto approcci con la controparte cinese, pour-parler con i russi, quindi ha sentito gli americani. In sostanza, Draghi avrebbe fatto presente: caro Biden, non potete decidere tutto dalla Casa Bianca senza coinvolgere l’Unione europea, vedi il recente incontro solitario del capo della Cia William Burns con il leader de facto dei talebani, Abdul Ghani Baradar, che ha urtato tutti i leader europei. Dunque, avrebbe sottolineato il premier italiano: io devo tener conto delle richieste di Germania e Francia e se gli Stati Uniti non parteciperanno al G20 di settembre con Putin e Xi Jinping, l’Unione europea potrebbe benissimo farlo senza di voi. Chiaro che il rischio di perdere le forze occidentali ha messo in fortissima difficoltà Biden che teme di finire in minoranza al G20 e commentando il G7 ha pigolato il solito ritornello del “siamo tutti alleati’’. Ma davanti alla catastrofe afghana, il bla-bla non regge più: entro venerdì Banana Joe deve decidere se far parte del G20 straordinario oppure lasciare alle sole nazioni europee la trattativa con Cina e Russia. Un punto che ha un po’ tranquillizzato il presidente americano è stata la richiesta cinese che il G20 straordinario avvenga in smart working, visto che a ottobre il G20 di Roma sarà in presenza.