Sono migliaia le persone che stanno fuggendo dall’Afghanistan da quando il Paese è stato preso dai talebani. Un numero, come ricorda la Bbc, che si va ad aggiungere ai 2,2 milioni di rifugiati afghani che già si trovano nei Paesi confinanti e ai 3,5 milioni di sfollati all’interno del Paese. Quantificare il numero esatto di cittadini che stanno abbandonando la loro terra è quasi impossibile. Gli studenti coranici controllano i confini e solo chi ha documenti validi può espatriare. «La stragrande maggioranza degli afghani non è in grado di lasciare il Paese attraverso i canali regolari», ha dichiarato venerdì un portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Tuttavia c’è chi riesce a fuggire. Diverse migliaia di afghani sono entrati in Pakistan, mentre 1.500 vivrebbero in tende poco oltre il confine con l’Uzbekistan. La via principale per lasciare il Paese resta quella aerea, ma la situazione all’aeroporto di Kabul è drammatica.
Prima della presa del potere da parte degli studenti coranici, nel 2021 più di 550 mila persone sono fuggite dal Paese (dati Unhcr). Alla fine del 2020 circa 2,2 milioni di rifugiati e richiedenti asilo avevano cercato rifugio nelle nazioni vicine. Ma non si fugge solo dai talebani. Quest’anno l’Afghanistan è stato colpito da una grave siccità e carenza di cibo. Un rapporto del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite datato lo scorso giugno ha stimato che 14 milioni di persone, più di un terzo della popolazione afghana, soffrono la fame.
Dove si dirigono i rifugiati afghani
I Paesi confinanti come Pakistan e Iran dal 2020 ospitano il maggior numero di rifugiati e richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan. Il Pakistan quasi 1,5 milioni e l’Iran 780 mila, sempre secondo i dati dell’Unhcr. La Germania è il terzo Paese con oltre 180 mila profughi, mentre la Turchia ne ha accolti quasi 130 mila. Se si considerano solo i numeri dei richiedenti asilo – coloro che hanno chiesto asilo in un altro Paese ma le cui richieste non sono state ancora accolte – Turchia, Germania e Grecia sono in cima alla lista, rispettivamente con circa 125 mila, 33 mila e 20 mila domande.
L’Iran ospita 3,5 milioni di rifugiati
L’Iran, che secondo le Nazioni Unite, ospita già 3,5 milioni di afghani, ha allestito tende di emergenza per i rifugiati in tre delle province che confinano con l’Afghanistan. Il ministero degli Interni ha però chiarito che saranno rimpatriati una volta che le condizioni nel Paese saranno migliorate.
Pakistan e il valico di frontiera ancora aperto
Il primo ministro pakistano Imran Khan aveva dichiarato a giugno che il Paese avrebbe chiuso il confine con l’Afghanistan se i talebani avessero preso il controllo. Nonostante questo, almeno un valico di frontiera è rimasto aperto e diverse migliaia di afghani sono entrati in Pakistan. I talebani starebbero però limitando l’accesso ai commercianti e a chi ha documenti di viaggio validi.
Tagikistan: meta per i soldati dell’esercito afghano
Anche per il Tagikistan mancano numeri esatti. Secondo alcune stime negli ultimi giorni sarebbero arrivate nel Paese diverse centinaia di afghani, compresi i soldati dell’esercito nazionale. A luglio, il governo tagiko aveva affermato che si stava preparando ad accogliere fino a 100 mila rifugiati dall’Afghanistan.
Uzbekistan: 1.500 afghani in alloggi di fortuna
Si stima che circa 1.500 afghani abbiano attraversato il confine Afghanistan-Uzbekistan e abbiano trovato alloggi di fortuna. Anche in questo caso i talebani consentono il passaggio ai valichi di frontiera solo a chi ha il visto.
Regno Unito: via libera a 20 mila rifugiati
Il Regno Unito ha annunciato l’intenzione di accogliere 20 mila rifugiati afghani. Almeno 5 mila si potranno stabilire definitivamente. Nel primo anno la precedenza sarà data a donne e bambini, alle minoranze religiose e a chi è nella lista nera dei talebani.
Stati Uniti: 18 mila afghani ancora in attesa di un visto
Il presidente Joe Biden ha stanziato 500 milioni di dollari per l’emergenza profughi. Al momento gli Stati Uniti non hanno ancora annunciato il numero esatto di rifugiati a cui consentiranno l’ingresso. Washington per ora si sta concentrando principalmente sulla protezione dei propri collaboratori. Secondo Al Jazeera 15 mila sarebbero già stati accolti prima dell’avanzata finale dei talebani, mentre 18 mila sarebbero in attesa.
Canada: ok a 20 mila ingressi
Il Canada ha dichiarato che ospiterà 20 mila afgani, concentrandosi su chi è in pericolo, compresi i funzionari del governo e le donne che hanno ricoperto incarichi politici o attiviste.
Australia: 3 mila visti umanitari
L’Australia ha messo a disposizione 3 mila visti umanitari.
La chiusura dell’Unione europea
La priorità dell’Unione europea è evitare che si ripeta una crisi migratoria come quella del 2015. Secondo l’Ispi, più di 200 mila afghani (tra cui anche donne e bambini) si trovano in Europa senza permessi né documenti, dopo essersi visti rifiutata la propria richiesta di asilo.
Negli ultimi 12 anni, l'Europa ha negato asilo a 290.000 #profughi afghani.
46.000 avevano meno di 14 anni, tra cui 21.000 bambine (!).
25.000 avevano 14-17 anni, tra cui 4.000 ragazze.
30.000 erano donne adulte.Il 76% di loro è ancora in Europa.
Vogliamo aiutare almeno loro? pic.twitter.com/Agfn0UBwtl
— Matteo Villa (@emmevilla) August 17, 2021
L’Italia è il Paese che ha respinto meno frequentemente i richiedenti asilo afghani, accogliendo circa il 90 per cento delle richieste. Queste persone andrebbero rimpatriate appena possibile nel Paese di origine, operazioni bloccate dalla presa del potere da parte dei talebani. Alcuni Paesi – Germania, Paesi Bassi, Francia, Finlandia e Svezia – hanno sospeso i rimpatri, mentre altri – come l’Austria – si sono detti contrari a questa scelta.
🇦🇫🇪🇺 Dal 2008 a oggi, i paesi europei hanno valutato 600.000 richieste d'asilo da parte di afghani.
Ne hanno rifiutate 290.000, rimpatriando oltre 70.000 persone (di cui 15-20.000 donne).Nel mare di ipocrisia, per una volta l'Italia svetta in positivo.#Kabul#Afghanistan pic.twitter.com/ff4n7mFesa
— Matteo Villa (@emmevilla) August 16, 2021
Italia: sì a 5 mila arrivi, retromarcia parziale di Salvini
L’Italia si è detta pronta ad accogliere 5 mila afghani. Il ponte aereo da Kabul organizzato dal ministero della Difesa proseguirà per tutto agosto e alla fine saranno evacuate più delle 2.500 persone segnalate dalla Farnesina tra collaboratori e famigliari di chi ha lavorato con il contingente italiano a Herat. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo al Meeting di Rimini, ha detto che «è necessario e urgente mettere a punto insieme all’Unione europea una risposta comune, in raccordo con i partner della regione». Sul rischio terrorismo ha spiegato che «andranno coinvolti anche Cina e Russia». Matteo Salvini, che oggi 23 agosto incontrerà gli ambasciatori di Afghanistan e Pakistan, dopo aver chiuso alla possibilità di accogliere i rifugiati afghani, ha fatto una parziale retromarcia. Sì a «corridoi umanitari per donne e bambini in pericolo. Porte aperte per migliaia di uomini, fra cui potenziali terroristi, assolutamente no». Alcuni sindaci leghisti, però, tra cui quello di Ferrara, si erano immediatamente dissociati dalla linea dura del segretario dichiarandosi pronti ad accogliere i rifugiati.
Salute, sicurezza e lavoro per gli Italiani, taglio delle tasse, giustizia e burocrazia efficienti e moderne. Attenzione all'Afghanistan, con impegno a combattere terrorismo islamico, garantire accoglienza a donne e bambini in fuga, contrastare trafficanti di uomini, droga e armi pic.twitter.com/Me7Ps5FZN4
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 21, 2021
Germania: i tentennamenti di Merkel
Berlino aprirà le porte ai rifugiati, ma non ha ancora specificato il numero esatto. La cancelliera Angela Merkel, che nel 2015 è stata duramente attaccata per la sua apertura ai migranti soprattutto siriani, ha dichiarato che il suo governo si concentrerà per trovare una soluzione nei Paesi che confinano con l’Afghanistan.
Francia, il “muro” di Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato, tra le polemiche, che l’Europa deve proteggersi dalle «ondate di migranti irregolari dall’Afghanistan». Il capo dello Stato ha anche sottolineato che la Francia «proteggerà chi è maggiormente in pericolo», aggiungendo che «l’Europa non può affrontare da sola le conseguenze della situazione attuale».
Austria: nessuna accoglienza e sì alle espulsioni
L’Austria ha escluso categoricamente di accogliere profughi afghani. Di più: Vienna procede con l’espulsione dei richiedenti asilo afghani respinti, facendo pressioni per la creazione di centri di espulsione nei Paesi confinanti con l’Afghanistan. Il cancelliere Sebastian Kurz, esortando la comunità internazionale a focalizzarsi sull’aiuto agli afghani nel loro Paese, è stato netto: «Sono assolutamente contrario ora a ricevere altre persone e ciò non accadrà durante il mio cancellierato», ha dichiarato in una intervista a Puls 24.
La Grecia allunga il muro con la Turchia
La Grecia teme una nuova ondata migratoria dopo quella che nel 2015 portò nel Paese quasi 1 milione di persone che cercavano di entrare in Ue. Atene ha costruito un muro di 40 chilometri, che si aggiungono ai 12,5 già esistenti, lungo la frontiera con la Turchia.
La Turchia accelera la costruzione di una barriera al confine con l’Iran
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha assicurato che il suo governo lavorerà con il Pakistan per aiutare a stabilizzare l’Afghanistan e prevenire una nuova ondata di rifugiati diretti in Turchia. Ankara nel frattempo ha accelerato la costruzione di un muro di confine con l’Iran per evitare l’ingresso dei migranti.
Macedonia del Nord e Albania: sì a 750 rifugiati
La Macedonia del Nord e l’Albania hanno dichiarato che ospiteranno temporaneamente rispettivamente 450 e 300 rifugiati su richiesta degli Stati Uniti. I rifugiati dovrebbero rimanere fino a quando non sarà possibile ottenere la documentazione per i visti di immigrazione per gli States.
L’Uganda è pronto ad accogliere 2 mila afghani
L’Uganda ha accettato di accogliere 2 mila rifugiati afgani. Lo Stato dell’Africa orientale ospita il maggior numero di rifugiati in qualsiasi Paese dell’Africa ed è il terzo al mondo per l’accoglienza.