Un merlo indiano, uccello molto diffuso nel continente asiatico, si è preso la scena su Twitter per aver imparato a parlare il francese. Juji, questo il nome del pennuto, è un vero e proprio campione di buone maniere, ma, soprattutto, è giunto alla base aerea di Al-Dhafra, negli Emirati Arabi, assieme a una ragazza in fuga da Kabul, in Afghanistan. A raccontare la storia, presente oggi sulle pagine online del Guardian, è stato l’ambasciatore francese ad Abu Dhabi Xavier Chatel, in una serie di tweet sul suo account ufficiale.
…Or so I thought. Until one day, the (female) manager of the French residence sent me this "Bonjour" that went straight to my heart.
7/8 pic.twitter.com/0k5BIn7hR7
— Xavier Chatel (@Xavier_Chatel_) October 5, 2021
Il merlo giunto dall’Afghanistan che non può andare in Francia per «motivi sanitari»
La giovane, esausta per il lungo viaggio da Kabul, avrebbe dovuto raggiungere Parigi, ma non è riuscita a farlo subito proprio di una serie di problemi legati al trasporto del piccolo uccellino. Lo spostamento del volatile le è stato infatti vietato dalle autorità, come ha confermato Chatel, «per ragioni sanitarie».
Per fortuna, però, il merlo indiano è finito in buone mani. «Mi sono commosso di fronte a quella bambina in lacrime», ha ammesso intenerito l’ambasciatore. «Aveva fatto tanta strada, portandolo sempre con sé e non voleva separarsene per nessun motivo. Per questo ho promesso di prendermene cura personalmente». Juji si è ambientato subito nella sua nuova casa presso l’Ambasciata francese. Il piccolo mynah ha persino imparato a salutare le persone a lui vicine con un classico «bonjour» e ha trovato anche l’anima gemella. Una colomba infatti è solita fargli visita quotidianamente mentre è appollaiato nella sua gabbietta sul davanzale di un balcone.
Intanto, da Parigi, la giovane Alia – nome fittizio – ha iniziato a chattare su Twitter con l’ambasciatore, seguendo i progressi di Juji. «Il tuo uccellino è diventato la mascotte dell’ambasciata, ma è qui per te», ha concluso Chatel. «Se potrò, un giorno te lo porterò personalmente».