Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità
Good Morning, Afghanistan

Afghanistan, donne in prima linea negli ospedali nonostante i talebani

Senza di loro la sanità dell’Afghanistan fallirebbe. Sono le dottoresse e le infermiere che, nonostante le limitazioni imposte dai talebani, dedicano le loro giornate a salvare vite, tra turni massacranti e stipendi quasi inesistenti

9 Maggio 2022 16:159 Maggio 2022 16:18 Camilla Curcio
Nonostante i divieti, la sanità afghana sopravvive grazie alle donne

Col ritorno al potere dei talebani in Afghanistan, le donne si sono viste precludere ancora una volta lo spazio che, a fatica, erano riuscite a ritagliarsi nella società. Estromesse quasi completamente dal mondo del lavoro e dalla vita pubblica del Paese, sono state costrette a fare i conti con imposizioni sempre più restrittive come la rimozione dalle cariche politiche, l’obbligo di indossare il burqa in pubblico, l’interdizione da scuole superiori e università e il divieto di viaggiare da sole su lunghe distanze. Ma, in uno scenario dominato dagli uomini, ci sono posti dove continua a rimanere in piedi una realtà alternativa: in diversi ospedali di Kabul, infatti, sono le dottoresse e le infermiere a tenere in mano le redini della struttura, a salvare vite, a offrire consulenze matrimoniali e a prendersi cura dei bambini abbandonati, occupandosi delle pratiche di adozione e del supporto economico alle famiglie.

Afghanistan, il ruolo delle donne nella sanità

«Le cose vanno meglio quando vengono gestite dalle donne», ha spiegato al Guardian la ginecologa Jagona Faizli, «abbiamo avuto diversi uomini nello staff prima del ritorno dei talebani ma, dal momento che questa struttura funziona principalmente come clinica ostetrica, li hanno mandati via». Trentuno anni, madre di tre bambine e sposata con un uomo che ha deciso, andando controcorrente, di fare il casalingo e aiutarla a barcamenarsi tra lavoro e famiglia, è consapevole di come la sua professione le abbia dato la possibilità di non annullarsi e stabilire un legame coi pazienti che, altrove, non è così scontato trovare. «Mi sento molto libera qui. Molte delle donne che si rivolgono a me per una visita, approfittano del tempo che dedico loro per raccontarmi delle difficoltà che incontrano nella vita matrimoniale», ha confessato, «le ascolto, provo ad aiutarle, a dare qualche suggerimento. Mi metto a disposizione, oltre che come specialista, come essere umano». 

Nonostante i divieti, la sanità afghana sopravvive grazie alle donne
Una pediatra riceve le sue pazienti in un ospedale di Kabul (Getty Images)

Cure, attenzioni e adozioni: uno staff di professioniste dalla parte dei bambini

Ma non è tutto. L’attenzione che riservano alle pazienti viene dirottata anche su quei neonati che, poche ore dopo il parto, rimangono da soli. «C’è stato un incremento preoccupante di abbandoni, probabilmente a causa della crisi economica», ha sottolineato la dottoressa Mariam Maqsoodi, «ecco perché abbiamo deciso di fondare un comitato di adozione, col compito di assicurarsi che i piccoli stiano bene e vengano affidati a genitori che sappiano amarli come meritano». Nell’ospedale in cui lavora Maqsoodi, il sistema delle adozioni funziona, da qualche anno, come una macchina perfettamente oleata. Anche grazie a una squadra di oltre 140 professioniste.

Nonostante i divieti, la sanità afghana sopravvive grazie alle donne
La dottoressa Mariam Maqsoodi (Twitter)

«Inseriamo nel nostro database tutte le famiglie che ci comunicano di non poter avere figli ma con l’intenzione di prenderne uno in affido», ha precisato, «E, nel caso in cui nessuno rispetti i requisiti, subentra uno dei professionisti del nostro staff e lo adotta». Le storie con cui, ogni giorno, si scontrano, non sono semplici da metabolizzare: «Non è una cosa piacevole. Qualche settimana fa, ad esempio, è nato un maschietto e la madre è morta durante il parto. Abbiamo provato a cercare il padre ma era scappato via, lasciandolo nel nostro reparto. Oggi lo coccoliamo e lo teniamo noi sotto osservazione. Come tutti gli altri piccoli ospiti che non hanno ancora trovato una casa».

Nonostante i divieti, la sanità afghana sopravvive grazie alle donne
Un’infermiera si prende cura di un neonato (Getty Images)

Turni estenuanti e (quasi) nessuna ombra di stipendio 

Mantenere la lucidità che il mestiere richiede dopo l’avvento degli studenti di Dio non è stato semplice. E continua a non esserlo. Da agosto 2021 a oggi, numerosi sono i medici rimasti a casa perché spaventati di rientrare sul posto di lavoro e ancora pochi quelli che, gradualmente, stanno cercando di riprendere servizio. «Non nego che, soprattutto all’inizio, avevamo paura e abbiamo pensato di andare via», ha aggiunto Faizli, «ora, però, continuiamo a tenere duro e a insistere. I talebani sanno bene che hanno bisogno di noi e delle nostre competenze». Peccato che quest’expertise non venga retribuita come meriterebbe. Mentre i nuovi leader afghani cercano di tenere insieme un governo che funzioni, Human Rights Watch li accusa da tempo di aver violato alcuni dei diritti fondamentali delle donne.

Nonostante i divieti, la sanità afghana sopravvive grazie alle donne
Un gruppo di giovani ostetriche (Getty Images)

Da mesi, ad esempio, con il congelamento delle riserve della banca afghana all’estero, dottori e personale sanitario (sia uomini che donne) non percepiscono stipendio, nonostante coprano turni full time. Un problema a cui ha provato a trovare una soluzione il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), occupandosi di saldare i conti. «Le donne si sono mostrate così coraggiose e così dedite alla professione da non dare importanza al fatto che non venisse dato loro nulla in cambio», ha ribadito Eloi Fillon, responsabile della delegazione afghana dell’ICRC, «hanno continuato a curare i pazienti, fare chilometri per una visita o dare il loro meglio con i pochi strumenti forniti dai sistemi ospedalieri per cui operano. Sono fondamentali e, se non ci fossero, la sanità afghana andrebbe a rotoli».

Tag:afghanistan
Fedez, Elettra Lamborghini, Coez e tanti altri. Stasera 5 luglio su Italia 1 la prima puntata del Radio Norba Cornetto Battiti Live a Bari.
  • Tv
Battiti Live stasera su Italia 1: scaletta e artisti della prima puntata
Fedez, Elettra Lamborghini, Coez e tanti altri. Stasera 5 luglio su Italia 1 la prima puntata del Radio Norba Cornetto Battiti Live a Bari.
Redazione
Covid, cosa non abbiamo ancora imparato dalla pandemia
  • Attualità
Mors tua pandemia
Smantellamento degli hub vaccinali e delle Usca. Tagli alla sanità. Piani per la scuola rimasti sulla carta. Sono passati due anni e mezzo dall'inizio del Covid, i contagi sono in preoccupante risalita e no, non ne siamo usciti migliori.
Ulisse Spinnato Vega
Condizionatori rotti al ministero di Cingolani: la protesta di lavoratori e sindacati
  • Attualità
Un clima poco Mite
Il ministero di Cingolani è in tilt per l'afa a causa dei condizionatori rotti. Lavoratori e sindacati sul piede di guerra chiedono condizioni lavorative adeguate. Intanto il ritorno allo smart working è stato negato.
Ulisse Spinnato Vega
Beppe Grillo
  • Politica
Il Grillo passante
Dopo l'addio di Di Maio e il resto dei parlamentari cinque stelle schierati con Conte, il comico sembra far parte del passato e ormai non si diverte più. Anche i fedelissimi Cancelleri e De Masi lo stanno abbandonando. Le ragioni dell'accerchiamento.
Stefano Iannaccone
Afghanistan, le giornaliste tv a volto coperto: la sfida ai talebani che impongono il velo integrale è durata un giorno.
  • Attualità
Senza diritti né volto
Le nuove disposizioni date del governo di Kabul impongono alle donne di apparire in pubblico solo indossando niqab o burqa. Le conduttrici che avevano scelto di portare solo l’hijab sono state minacciate di licenziamento.
Redazione
Afghanistan, i Talebani contro le presentatrici tv: «Devono coprire il volto». Potranno mostrare soltanto gli occhi le donne che lavorano sui media locali
  • Attualità
Afghanistan, i Talebani contro le presentatrici tv: «Devono coprire il volto»
L'obbligo dell'utilizzo di velo islamico sbarca anche in tv: le donne che lavorano sui media locali dovranno mostrare soltanto gli occhi.
Redazione
La storia della scuola segreta che permette alle ragazze afghane di studiare
  • Attualità
Le clandestine del sapere
I talebani hanno vietato l'istruzione secondaria alle ragazze. Così le studentesse afghane seguono lezioni organizzate da scuole segrete. Rischiando la vita.
Camilla Curcio
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021