Bloccato a Kabul con il suo staff sta cercando una via di fuga per sé e 400 afghani che vogliono espatriare. E si prepara ad attraversare i territori controllati dai talebani fino a uno dei confini del Paese. Un tentativo disperato quello di Ben Slater, un passato nell’esercito britannico e da anni a capo della Ong Nomad Concepts Group che operava nella capitale afghana. Un piano messo in piedi dopo che il ministero degli Esteri del Regno Unito non avrebbe rilasciato in tempo i visti per l’evacuazione aerea né per lui né per i suoi 50 dipendenti, soprattutto donne. Rimasto a terra, ha dunque cercato un’alternativa.
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Il piano della fuga trasmesso ai ministeri degli Esteri e della Difesa
Il piano dettagliato della fuga è stato inviato, come riporta il Telegraph, al ministero degli Esteri e al ministero della Difesa inglesi nella speranza che una volta varcato il confine il gruppo riceva assistenza immediata per essere rimpatriato in sicurezza. Il 37enne Slater, ex guardia del corpo degli ambasciatori britannici all’estero, avrebbe già aiutato con la sua organizzazione no-profit decine di afghani a lasciare il Paese nelle operazioni di evacuazione. Il governo britannico intanto ha consigliato a chi è rimasto in Afghanistan e ha le carte in regola per entrare nel Regno Unito di tentare di raggiungere i Paesi confinanti via terra. I talebani dal canto loro hanno assicurato che consentiranno il transito in sicurezza. Una promessa a cui Slater però non crede. Molte frontiere risultano infatti chiuse e gli studenti coranici hanno seminato di checkpoint le principali vie.
🚨Former British soldier Ben Slater, who was left stranded in Kabul, is leading an escape effort for 400 Afghans across a Taliban-controlled border https://t.co/RoMaUDRE91
— The Telegraph (@Telegraph) August 31, 2021
Le pressioni sui talebani affinché permettano passaggi sicuri fuori dal Paese
Interpellato dal quotidiano, il Foreign, Commonwealth and Development Office (Fcdo) non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda, spiegando di non commentare i singoli casi. In una nota però ha assicurato che «il personale sta lavorando instancabilmente per facilitare la rapida evacuazione dei cittadini britannici, del personale afghano e di altre persone a rischio». La portata dello sforzo di evacuazione è stata enorme, continua la nota: «Abbiamo aiutato quasi 15 mila persone a lasciare l’Afghanistan. Continuiamo a fare pressione sui talebani affinché permettano un passaggio sicuro fuori dal Paese a coloro che vogliono andarsene».