Ancora un arresto in Afghanistan. A finire dietro le sbarre è stavolta Matiullah Wesa, attivista 30enne che si batte per l’istruzione femminile nel Paese. I talebani lo hanno prelevato all’esterno di una moschea dopo le preghiere del lunedì. Non hanno tuttavia fornito alcun dettaglio circa le ragioni della detenzione né tantomeno del luogo in cui si trova ora il ragazzo. Fondatore dell’organizzazione PenPath che costruisce scuole e biblioteche nelle zone più povere, aveva condiviso domenica su Twitter un video assieme ad altre donne che chiedevano il rispetto dei diritti islamici all’istruzione. Solamente un mese fa, il professore Ismail Mashal, da sempre contrario alle azioni del governo afghano, era stato arrestato a Kabul mentre distribuiva libri gratuiti per strada. È stato rilasciato il 5 marzo, ma non ha più parlato.

Chi è Matiullah Wesa, dall’impegno per le donne in Afghanistan all’arresto
A dare l’annuncio è stata la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama). «Chiediamo alle autorità di chiarire dove si trovi Matiullah Wesa e le ragioni del suo arresto», ha scritto l’Onu su Twitter. «Devono garantire l’accesso a una rappresentanza legale e contatti con la famiglia». La notizia è stata confermata anche dal fratello del ragazzo, Samiullah, ad Afp. «Alcuni uomini a bordo di due veicoli lo hanno fermato dopo le preghiere del lunedì», ha dichiarato il giovane. «Quando Matiullah ha chiesto le loro carte d’identità, lo hanno picchiato e portato via con la forza». Secondo un’altra fonte della Bbc, i talebani hanno perquisito stamattina l’abitazione di Wesa, minacciando i parenti di non parlare apertamente con i media. Sotto sequestro inoltre telefoni, documenti e il laptop.
Matiullah Wesa, head of @PenPath1 and advocate for girls’ education, was arrested in #Kabul Monday. UNAMA calls on the de facto authorities to clarify his whereabouts, the reasons for his arrest and to ensure his access to legal representation and contact with family. pic.twitter.com/D6N1mjWxLv
— UNAMA News (@UNAMAnews) March 28, 2023
Originario del Kandahar, Matiullah Wesa ha da sempre difeso il diritto all’istruzione per bambini e donne in Afghanistan. Nel 2009 ha fondato PenPath, associazione che promuove l’educazione per tutti e costruisce scuole e biblioteche nelle aree rurali. Con l’aiuto di 2400 volontari (di cui 40 donne), ha contribuito ad aprire 100 scuole, assicurando lo studio per 54 mila persone. Ha inoltre edificato da zero 38 biblioteche pubbliche, muovendosi porta a porta per sensibilizzare le famiglie e trasmettere il suo ideale. «Se ci sarà bisogno di affrontare i talebani, lo farò», aveva detto lo scorso anno in un’intervista a Open. «Noi di PenPath non abbiamo intenzione di fermarci». La scorsa settimana, in occasione del nuovo anno scolastico in Afghanistan, aveva nuovamente posto l’accento sulla chiusura delle scuole per le donne. Ieri invece, nell’ultimo tweet pubblicato in Rete, aveva postato un video assieme ad alcune volontarie.
A febbraio i talebani avevano arrestato un docente che distribuiva libri gratis
L’arresto di Matiullah Wesa arriva a poco più di un mese di distanza da quello di Ismail Mashal, docente e arrivista per i diritti allo studio delle donne in Afghanistan. Professore universitario a Kabul, stava distribuendo libri gratis per le strade del quartiere Dehbori, non lontano dal ministero dell’Istruzione. Si trattava, secondo quando ha detto la Bbc, di volumi raccolti nell’arco di una decade. «L’Islam ha dato a uomini e donne lo stesso diritto di educazione», recitava una frase attaccata al piccolo carretto che portava con sé. Alcuni testimoni oculari hanno riportato che le forze di sicurezza hanno preso a calci e pugni il povero docente, prima di arrestarlo e portarlo via. Per circa un mese, i familiari non hanno saputo nulla, nemmeno il luogo in cui era detenuto. Mashal è tornato libero lo scorso 5 marzo, ma da allora è costretto al silenzio.
