Immaginate di prendere un aereo da una qualunque città con destinazione Basilea. Una volta atterrati, potreste trovarvi in Svizzera o Francia. L’Euroaeroporto serve addirittura la città di Friburgo, in Germania, sebbene già più distante, circa 75 chilometri. Questo perché lo scalo sorge al confine fra i tre Stati. Oltre a Basilea, la più vicina come denota anche il codice IATA dello scalo (BSL), a una manciata di chilometri c’è la transalpina Mulhouse. Ma la struttura come accennato è strategica pure per raggiungere Friburgo. Una peculiarità che la rende curiosa, eppure non unica, tanto che la Cnn ne ha individuati diversi in giro per il mondo, molti dei quali fra Stati Uniti e Canada.
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Euroaeroporto Basilea-Mulhouse-Friburgo (BSL), tre Stati in un sol posto
L’Euroaeroporto di Basilea geograficamente è tutto in territorio francese. Data la prossimità con la città, però, la Svizzera gode di alcuni diritti extraterritoriali grazie a uno speciale trattato bilaterale che fa dello scalo, a tutti gli effetti, più un aeroporto elvetico che francese. L’area è gestita a metà, con frontiere e dogane a ogni terminal, dove si incontrano funzionari dei diversi paesi. La sicurezza è un onere francese, data la collocazione geografica, ma gli altri servizi sono equamente distribuiti. Così potrebbe capitarvi di comprare un croissant in euro e un libro in franchi svizzeri, semplicemente spostandovi da un capo all’altro di un corridoio.
Una strada speciale, che attraversa il territorio francese, consente poi ai viaggiatori diretti a Basilea di evitare ulteriori controlli di frontiera grazie ad accordi che permettono ai bus della città elvetica di raggiungere lo scalo. Alcuni problemi, però, sono sorti negli ultimi mesi in ottemperanza alle diverse normative anti-Covid dei due Paesi. La Francia, infatti, ha imposto solo un test obbligatorio a tutti, la Svizzera ha previsto il rispetto di una quarantena fiduciaria.

Aeroporto Cointrin di Ginevra (GVA) nato da confini strategici
Sempre tra Svizzera e Francia, sorge lo scalo di Cointrin, a Ginevra. E se vi siete chiesti perché questa porzione di confine tra i due Paesi sia ad angolo retto, è nell’aeroporto che troverete la risposta. In territorio svizzero, sfiora con le sue piste il territorio transalpino. Così, per evitare disguidi internazionali, le due nazioni hanno provveduto a un reciproco scambio. La Francia ha assegnato alla Svizzera l’area necessaria al completamento dello scalo, ricevendo come contropartita la possibilità di utilizzare la parte collocata geograficamente nel suo territorio. La free zone consente ai viaggiatori transalpini di raggiungere Parigi o altre destinazioni nazionali senza dover passare dalla dogana elvetica. Nella parte francese si commercia in euro e si applicano i tassi di imposta francesi. «L’ingresso della Svizzera negli accordi di Schengen (nel 2008, ndr.) ha aperto nuove possibilità», ha detto alla Cnn Gael Poget, direttore degli affari internazionali e governativi all’aeroporto di Ginevra. «Tuttavia, alcune situazioni risultano piuttosto vincolanti, tra cui la presenza di soli quattro gate d’imbarco nel settore francese».
Aeroporto internazionale di Gibilterra (GIB), la diplomazia delle due corone
Costruito prima della seconda guerra mondiale ai margini dell’istmo di Gibilterra, si trova in un’area ancora contesa fra Regno Unito e Spagna. L’aeroporto delle colonne d’Ercole sorge infatti a pochi metri dal confine spagnolo in un terreno che Madrid sostiene non fosse incluso nel trattato di Utrecht del 1713 con cui Gibilterra finì in mano alla corona inglese. Al momento, nonostante l’impegno delle due nazioni nel corso degli ultimi due decenni, è attivo solo un terminal britannico, che costringe i cittadini spagnoli a sottostare ai controlli della dogana ogni qualvolta desiderino accedere allo scalo.
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«Sono in corso da anni alcuni negoziati per rendere più facilmente fruibile l’aeroporto», ha detto alla Cnn una fonte del terminal. «Tuttavia la Brexit potrebbe aver rallentato molto la riuscita dei trattati». Nel 2006 la compagnia di bandiera spagnola, Iberia, aveva attivato su una rotta diretta fra Gibilterra e Madrid, sopravvissuta solo per un paio d’anni prima dell’interruzione nel 2008.

Cross Border Xpress (CBX), Messico e Usa uniti da un terminal
Check-in negli Usa, imbarco in Messico. È il curioso caso del Cross Border Xpress, il terminal da 120 milioni di dollari che dal 2016 unisce i due stati tramite un cavalcavia pedonale di pochi metri. Qui infatti si toccano il quartiere Otay Mesa di San Diego, in California, e il terminal principale dell’aeroporto internazionale di Tijuana. Il transito sul ponte, che nel 2019 ha visto passare tre milioni di persone, non è però gratuito: oltre a una carta d’imbarco, è necessario pagare 16 dollari per una camminata di sola andata.
Canada e Stati Uniti, il lungo confine che divide gli aeroporti
Quello fra Stati Uniti e Canada, che corre lungo il 49esimo parallelo, rappresenta il confine fra Stati più lungo del pianeta. Dai Grandi Laghi al Pacifico si incontrano ben sei aeroporti di frontiera, alcuni dei quali costituiti da una semplice pista nel cuore della natura, a tratti nemmeno asfaltata.
Come ricorda la Cnn, Laurier, lo stato di Washington vanta solo quattro residenti permanenti eppure possiede un aeroporto internazionale. La punta della sua pista di ghiaia valica il confine con il Canada per soli 150 metri, sufficienti a disporre l’impiego di forze di sicurezza per controllare il transito dei visitatori.
Nel Montana sono ben tre gli aeroporti che oltrepassano il confine canadese. Si tratta di quello internazionale Del Bonita/Whetsone (con accesso da ambo gli Stati), del Coronach/Scobey Border Station e del Coutts/Ross. Il primo è discretamente trafficato, mentre gli ultimi due nel 2019 hanno visto atterrare rispettivamente solo dieci e dodici velivoli.
In North Dakota sorge invece l’aeroporto internazionale di Peace Garden, che prende il nome dal vicino parco che dal 1932 celebra l’amicizia governativa tra Canada e Usa. Le piste e le strutture principali sono su terreno americano, ma parte del piazzale si estende su suolo canadese. Infine, dal Minnesota è possibile passare in Canada attraverso l’aeroporto Piney-Pinecreek, la cui pista taglia perfettamente il confine in due.