L’acqua potabile della Lombardia è contaminata da PFAS, secondo quanto denuncia Greenpeace. L’organizzazione ambientalista si è scagliata nelle scorse ore contro la Regione governata da Attilio Fontana per la pessima qualità delle sue attuali risorse idriche. Accuse particolarmente infamanti, alle quali però le autorità locali si sono sentite in dovere di replicare nel giro di poche ore.
L’acqua potabile della Lombardia è contaminata: la denuncia di Greenpeace
L’Unità Investigativa di Greenpeace Italia ha scoperto, grazie ad un’inchiesta condotta nei mesi scorsi, che «sono migliaia i cittadini lombardi che, dal 2018, hanno inconsapevolmente bevuto acqua contenente PFAS, usata anche per cucinare o irrigare campi e giardini». L’organizzazione ambientalista ha voluto affondare il colpo aggiungendo che «non si può escludere che queste contaminazioni stiano andando avanti tuttora».
Secondo Greenpeace, la situazione sarebbe realmente allarmante: la presenza di PFAS sarebbe stata evidenziata in quasi il 20 per cento delle analisi condotte dalle autorità a partire dal 2018. Sembra, tra l’altro, che le autorità fossero persino informate della situazione, ma che non avessero mai avvertito la popolazione rispetto ai rischi a cui è stata esposta. Ma che cosa sono, esattamente, i PFSAS? Si tratta, in sostanza, di composti poli e perfluoroalchilici. Tali sostanze, prodotto degli scarti dell’industria, sono state associate ad un maggior rischio di sviluppo di patologie, tra cui i tumori. Si parla di componenti talmente pericolose che alcuni Stati europei ne hanno persino richiesto la messa al bando.
La replica dei gestori del servizio idrico lombardo
Non si è certo fatta attendere la risposta a Greenpeace da parte degli enti competenti. Il gestore del servizio idrico in Lombardia Water Alliance ha dichiarato a riguardo: «L’acqua che esce dai rubinetti non è affatto pericolosa! Sono proprio i costanti controlli effettuati dalla rete dei laboratori dei singoli retisti a consentire di conoscere con precisione la qualità dell’acqua. Da tempo i gestori del servizio idrico sono impegnati sul fronte della sicurezza e della riduzione dei PFAS nelle acque di falda, che però non va confusa con quella che beviamo: prima di uscire dal rubinetto, l’acqua viene infatti sottoposta ad un capillare processo di potabilizzazione che esclude qualsiasi danno per la salute. Bevete serenamente l’acqua del rubinetto: oltre ad essere totalmente sicura, è una scelta che aiuta a risparmiare e a ridurre il consumo di plastica».