Potrebbero essere più di 250 i sacerdoti coinvolti nel caso degli abusi sessuali su minori nell’arcidiocesi di Friburgo. A rivelarlo è stato oggi, martedì 18 aprile, il rapporto sulla pedofilia presentato nella città tedesca dalla commissione istituita ad hoc per il caso. Un documento dal peso incredibile che fa il paio con un’altra rivelazione. Come riporta il quotidiano Tageschau, tra coloro i quali sarebbero «pesantemente coinvolti» nell’occultamento dei casi ci sarebbe anche l’ex arcivescovo Robert Zollitsch, che ha diretto la Conferenza episcopale tedesca tra il 2008 e il 2014. E con Zollitsch anche Oskar Saier, arcivescovo morto nel 2008.

Il documento: circa 540 vittime
Non è finita. Il dossier parla di circa 540 vittime degli abusi, ma il numero potrebbe essere nettamente superiore. Il presidente della commissione investigativa che sta indagando, Magnus Striet, ha presentato i dettagli del rapporto, redatto complessivamente in 600 pagine e in cui vengono analizzati oltre 20 casi per verificare strutture e autori che hanno incoraggiato gli abusi. Circa mille, invece, i verbali della gestione diocesana, con oltre 400 rilevazioni, in mano ai quattro esperti esterni della magistratura e della polizia criminale che compongono la commissione investigativa Ag del 2019.

Saier e Zollitsch potrebbero aver insabbiato i casi
Diversi, invece, i casi dei due personaggi considerati più famosi nel caso. Si tratta del defunto arcivescovo Saier e di Robert Zollitsch. Entrambi, secondo il dossier, avrebbero insabbiato i casi di abusi con alcuni congedi strategici per alcuni parroci o improvvisi addii alle parrocchie mai motivati o registrati. Zollitsch, inoltre, avrebbe messo in pratica un vero e proprio «insabbiamento programmato» dal 2003 al 2013, secondo quanto dichiara un membro dell’Ag, Eugen Endress. L’84enne Robert Zollitsch aveva già ammesso le proprie colpe in un video e ora ha deciso di non commentare ulteriormente.
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