Texas: in vigore la nuova legge sull’aborto, è bufera ma cosa prevede

Redazione
02/09/2021

Interruzione di gravidanza consentita solo entro le prime sei settimane. Non sono ammesse eccezioni neppure in caso di stupro o incesto. Biden tuona e i social insorgono contro i «talebani repubblicani».

Texas: in vigore la nuova legge sull’aborto, è bufera ma cosa prevede

È entrata in vigore da poche ore e, in materia d’aborto, è già considerata la legge più restrittiva degli Stati Uniti. In Texas, qualsiasi interruzione di gravidanza sarà vietata dal momento in cui verrà rilevata un’attività cardiaca embrionale. Ciò avviene di solito in coincidenza con la sesta settimana, periodo in cui le donne spesso non sanno neppure di aspettare un bambino. Non saranno ammesse eccezioni, nemmeno in caso di incesto o stupro. La legge era stata firmata lo scorso maggio dal governatore repubblicano Greg Abbott e costituisce un primato. In nessun territorio americano è previsto un periodo così breve per l’aborto. Numerosi, come prevedibile, i tentativi di bloccarla, sistematicamente respinti dai tribunali. A decretare poi l’entrata in vigore del testo, il silenzio della Corte Suprema. Tra gli oppositori al testo normativo anche il presidente Usa Joe Biden che ha espresso tutta la sua contrarietà attraverso una nota: «La disposizione viola palesemente il diritto costituzionale, sancito dalla sentenza Roe v Wade del 1973. Dal canto suo, l’amministrazione proteggerà e difenderà il diritto all’aborto contro questa legge radicale».

Il ruolo delle associazioni antiabortiste in Texas

Il divieto praticamente totale trova terreno fertile in uno Stato in cui le associazioni antiabortiste sono piuttosto  radicate. Totalmente diverso il pensiero degli addetti ai lavori, per i quali la legge «riduce catastroficamente l’accesso all’aborto e probabilmente costringerà molte cliniche alla chiusura». Se in altri Stati provvedimenti simili avevano incontrato l’opposizione dei tribunali, in Texas è andata diversamente, probabilmente perché il testo, studiato attentamente, ha reso difficile l’efficacia dei ricorsi. Un precedente che potrebbe avere un duplice effetto: per un verso l’emigrazione di donne verso altri Stati americani dove poter praticare l’aborto, per un altro costituire esempio per provvedimenti analoghi. In ciò un ruolo fondamentale ha rivestito anche la corte Suprema, che aveva tempo fino al primo settembre per esprimersi contro la legge, ma che ha preferito la via del silenzio. E sui social qualcuno parla già di «talebani repubblicani del Texas».