L’auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop

Giorgio Pirani
19/03/2023

Agli italiani le auto elettriche proprio non piacciono: le immatricolazioni nel 2022 sono calate del 27 per cento, mentre negli altri grandi Paesi europei volano a medie del +30 per cento. I motivi? Prezzi ancora troppo alti, incentivi insufficienti, pochi punti di ricarica. L'analisi.

L’auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop

Elettrico? No grazie. Non sono bastate le campagne marketing e di sensibilizzazione di questi anni, non è servito l’aumento di produzione di veicoli a batterie da parte delle case automobilistiche, per non parlare degli incentivi economici, e non ha portato (per ora) particolari scossoni nemmeno la controversa votazione del parlamento europeo di vietare l’immatricolazione di auto a motore a combustione interna a partire dal 2035. C’è tempo per adeguarsi, staranno pensando gli italiani: attualmente le automobili elettriche infatti non riescono proprio a sfondare il mercato nel nostro Paese. Anzi, le cose vanno peggio invece di migliorare gradualmente, come segnalato dall’associazione Motus-E: a gennaio 2023 l’acquisto delle vetture a spina è diminuito in Italia dell’8,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2022. In generale l’anno scorso si è registrato da noi un -27 per cento sul 2021 nelle immatricolazioni 100 per cento elettriche, al contrario invece di Germania (+32,3 per cento), Regno Unito (+40,1 per cento), Francia (+25,3 per cento) e Spagna (+30,6 per cento). Di conseguenza, la quota di mercato nazionale detenuta dalle auto full electric è diminuita dal 3,7 per cento del 2022 al 2,6 per cento di questo inizio d’anno. Le ragioni di questo calo sono diverse, secondo il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano.

L'auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop
Colonnine elettriche in costruzione. (Getty)

Abbiamo 36.772 colonne, ma solo 310 in autostrada

«Innanzitutto, l’auto elettrica è cara; per comprarne una ci vogliono almeno 25 mila euro, mentre quella a benzina si acquista anche a 11 mila, quindi il prezzo è più elevato di quello che l’italiano medio è abituato a spendere», dice Quagliano a Tag43. «Un secondo problema è che ci sono pochissimi punti di ricarica». In Italia a fine 2022 si è toccata quota 36.772 colonne, con oltre 10 mila nuove installazioni e una crescita del 41 per cento rispetto al 2021. Una cifra nemmeno così malaccio, ma non sempre sono dove servono: in autostrada, per esempio, sono appena 310. Molti altri Paesi europei hanno un numero maggiore di punti di ricarica, come Olanda (90.284), Germania (59.410) e Francia (37.128).

L'auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop
Colonnine di ricarica per le auto elettriche. (Getty)

Incentivi troppo bassi per prendersi un’elettrica

Poi c’è un’altra ragione, la più importante, ossia gli incentivi: «Quelli fatti per le auto elettriche non sono efficaci, visto che non possono usufruirne tutti i cittadini, ma solo alcuni e con delle regole stringenti da seguire». Se in meno di un mese i 150 milioni di euro di incentivi messi a disposizione dal governo per i modelli a benzina e diesel sono terminati, al 14 marzo dei 190 stanziati per le elettriche sono ancora disponibili più di 176 milioni, circa il 93 per cento del totale. Caso simile per le ibride: 235 milioni disponibili, ma utilizzato nemmeno il 5 per cento. E, fa sapere Guagliano, «anche l’anno scorso ci fu un avanzo notevole. Bisogna rendersi conto che ci vogliono degli incentivi sostanziosi, più elevati di quelli di adesso e più facili da ottenere. Ormai sono 4-5 anni che si stanziano dei fondi che non vengono utilizzati a pieno». Nel 2022, con le stesse cifre messe a disposizione quest’anno, sono avanzati 272 milioni di euro tra elettriche e ibride. Attualmente gli incentivi 2023 oscillano dai 2 ai 5 mila euro, a seconda se si abbia un veicolo da rottamare e un Isee basso, ma il prezzo per comprare un’auto elettrica resta ancora troppo alto.

L'auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop
Fabbricazione di un’auto elettrica. (Getty)

Il parco auto invecchia: un guaio per ambiente e sicurezza

Le difficoltà dell’elettrico rende così più ricco il settore dell’usato: stando ai dati diffusi da Aci, a gennaio il mercato nazionale delle vetture di seconda mano ha registrato una crescita del 10,3 per cento rispetto al 2022. E questo è un problema per l’ambiente e la sicurezza: «Visto l’aumento della domanda, molte macchine non si riescono più a trovare in vendita. Di conseguenza, le persone tengono le loro auto in esercizio più del necessario, comportando un invecchiamento del parco macchine e con ripercussioni negative sulla sicurezza e sull’ambiente», spiega Guagliano. In Italia l’età media delle auto è di 12,2 anni, negli altri Paesi si assesta sotto i 10.

L'auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop
Auto elettrica sotto carica. (Getty)

Governo, Unrae e Federauto al lavoro per modificare le norme

È stato però aperto un tavolo di lavoro tra il governo e le associazioni rappresentative del settore, come Unrae – Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri – e Federauto – Federazione italiana concessionari auto -, per modificare gli incentivi, anche se novità all’orizzonte ancora non si vedono. Nonostante le difficoltà, Quagliano non se la sente di sconsigliare di comprare elettrico: «Se si ha una sola auto che viene usata tutti i giorni e magari si abita in un paese con poche colonnine di ricarica, allora non conviene l’acquisto. Ma come seconda vettura per gli spostamenti casa-lavoro, allora può essere una buona soluzione». La svolta green è ancora parecchio lontana.