Come il calciomercato della Serie A è diventato così deprimente

Pippo Russo
27/01/2023

Nessun club si azzarda più a fare due plusvalenze incrociate. La Juve è bloccata. I soldi sono sempre meno. Così le trattative sui calciatori in Italia sono ferme o quasi. Il talento Zaniolo verso la terz'ultima della Premier league è l'emblema del nostro declino. Numeri e ragioni di una crisi.

Come il calciomercato della Serie A è diventato così deprimente

Benvenuti nel calciomercato delle pulci. Un luogo dove di denaro ne circola poco o punto, e che se anche circolasse non metterebbe a disposizione chissà quale mercanzia. E dove ormai si va perché è diventato un rito farsi un giro da quelle parti, come se fosse andare alla sagra annuale della porchetta o del castagnaccio. Ci vai mica perché devi comprare qualcosa, ma piuttosto perché vuoi vedere se ci ritrovi la stessa gente degli anni passati. Così è la finestra invernale 2023 del mercato italiano dei trasferimenti. Un mercato immobile, che giunti a pochi giorni dalla conclusione sembra non essere mai iniziato. E infatti se si visita il sito della Lega Serie A, nello spazio dedicato ai trasferimenti fin qui realizzati, viene fuori un panorama deprimente. Vi si trova per la gran parte trasferimenti in prestito, o scambi a zero e senza nemmeno provare a fare la plusvalenza incrociata ché ormai si rischia l’osso del collo, e infine acquisizioni definitive di calciatori provenienti da tornei assolutamente periferici, che un tempo il nostro calcio avrebbe snobbato per andare in cerca soltanto dei calciatori migliori provenienti dai mercati più costosi.

Siamo diventati un campionato di sviluppo, dove valorizzarsi

E invece adesso nulla. Non compriamo più nemmeno sul mercato interno. E quel che è peggio, abbiamo pure quasi smesso di vendere. La Serie A non è più un campionato di reclutamento se si fa riferimento alla fascia alta del mercato, ma continua a non essere un campionato di formazione perché la produzione di talenti del nostro sistema si assottiglia da un anno all’altro. Forse continueremo a essere per un po’ un campionato di sviluppo, ossia un torneo nel quale arrivano calciatori formati ma in cerca di valorizzazione definitiva. Per rimanere all’attualità, l’esempio tipico da indicare è quello di Kvicha Kvaratskhelia, l’attaccante georgiano che durante questa stagione giocata con la maglia del Napoli si è definitivamente imposto all’attenzione dei grandi club europei.

Il boom calcistico del Napoli, tra risultati sportivi ed equilibrio finanziario
Kvaratskhelia esulta dopo il gol all’Ajax. (Getty)

Rotte di mercato più appetibili in Belgio, Olanda o Portogallo

Probabile che la nostra Serie A sia ancora per qualche tempo un campionato capace di assolvere a questo tipo di missione. Ma se nel frattempo non si sarà provveduto a rilanciare la forza economica dei club e a ricostruire un forte tessuto formativo, infine anche la dimensione di sviluppo rischierà di andare dispersa. Perché i calciatori in cerca di affermazione definitiva, e soprattutto i loro agenti, preferiranno puntare su campionati che su questo piano sono più affidabili e meglio inseriti nelle rotte di mercato come quelli di Belgio, o Olanda, o Portogallo.

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Per Gianluca Di Marzio, giornalista esperto di calciomercato, poche notizie su cui lavorare. (Getty)

No tengo dinero: si muove solo l’Udinese (ma verso il Watford)

Volete numeri? Se volete possiamo darli, ma nel senso clinico della frase. Perché se si guarda a quelli del denaro speso dalle società del nostro massimo campionato durante questo mercato invernale, allora si fa davvero fatica a trovare qualcosa di rilevante. Va a finire che l’acquisizione più importante è stata messa a segno dall’Udinese, che in Brasile (Fluminense) ha pescato Matheus Martins per 6 milioni di euro. Lo ha subito girato al Watford, l’altra società della famiglia Pozzo che milita nella Serie B inglese e dalla consorella friulana sta ricevendo massicce trasfusioni di sangue per riuscire a tornare in Premier league.

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Matheus Martins comprato dall’Udinese e girato al Watford. (Getty)

La vicenda di Zaniolo verso il Bournemouth è significativa

Ci sono anche gli affari in ponte, quelli che potrebbero un minimo rivitalizzare gli ultimi giorni di questa sessione di mercato. Per esempio, sta maturando il doppio trasferimento di Ivan Ilić e Isak Hien dal Verona al Torino (il primo subito, il secondo a giugno) per complessivi 22 milioni di euro. Viste le cifre di questo mercato asfittico sarebbe un colpo da capogiro. Che però potrebbe rimanere isolato, a meno che non si sblocchi la vicenda di Nicolò Zaniolo. Lo vorrebbe il Milan, ma intanto l’offerta del Bournemouth, che in un primo tempo era stata disdegnata, adesso viene seriamente presa in considerazione. Sarebbero 35 milioni di euro più il 10 per cento sull’eventuale futura vendita, che la Roma (cui gli inglesi hanno chiesto anche Viña) prenderebbe molto volentieri, oltre a riuscire nell’intento di liberarsi di un calciatore in rotta con l’ambiente. Gli inglesi sono terzultimi in classifica e sarà in una squadra in tali condizioni che potrebbe finire un calciatore che negli anni più recenti è stato indicato come uno dei talenti più importanti prodotti dal nostro movimento. E il bello è che l’affare conviene a tutti, lui compreso. Il segno più forte della nostra decadenza.

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Ivan Ilic. (Getty)

Un anno fa Juve regina con Vlahovic, adesso tutti fermi

Ancora nell’estate del 2022 c’era la Juventus che continuava a spendere. Lo faceva nonostante le difficoltà finanziarie che adesso sono evidenti a tutti e hanno portato alle dimissioni di un intero consiglio d’amministrazione. Sparita dal calciomercato invernale la società bianconera, che un anno fa a gennaio aveva portato a termine l’acquisizione di Duśan Vlahović, è sparito anche il movimento di denaro. E in questo senso le cifre elaborate dal sito specializzato Transfermarkt sono impressionanti.

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I giocatori della Juventus dopo il pari contro l’Atalanta. (Getty)

In Inghilterra hanno speso in una stagione 460 milioni

La tabella che riporta il totale delle spese per club di questa stagione pone in testa il bulimico Chelsea, con 460,49 milioni di euro. Otto delle prime dieci posizioni sono occupate da club della Premier league (le “intruse” sono il Barcellona all’ottavo posto e il Paris Saint Germain al decimo posto). Per trovare la prima italiana bisogna scendere al 16esimo posto, dove è piazzata la Juventus con una spesa complessiva di 106,05 milioni di euro. Una cifra che va tutta in carico alla sessione estiva di calciomercato, poiché in questa sessione invernale il mercato bianconero rimarrà fermo per ovvie ragioni.

Zaniolo sempre lontano dalla Roma, su di lui c'è il Milan, ma la squadra giallorossa rifiuta la prima offerta.
Nicolò Zaniolo con la maglia della Roma. (Getty Images)

Persino l’Ajax ha superato gli investimenti juventini

Un dato eclatante è che la Juve, in termini di spesa, è stata sopravanzata pure dall’Ajax (113,10 milioni di euro spesi), società dalla tradizione formatrice in un campionato formatore per eccellenza come quello olandese. E per trovare un’altra italiana fra le prime 25 è necessario scendere al 20esimo posto, dove c’è un nome che non ti aspetti: l’Atalanta (98 milioni di euro). Il Napoli occupa la piazza numero 27, il Milan la 35, l’Inter la 45. E di per sé il fatto che i nostri club spendano di meno sarebbe un buon segno, se non fosse che lo fanno non per scelta, ma perché proprio non hanno più risorse da attingere. Ma adesso arrivano i benefici del decreto spalma-tasse. E vedrete che a giugno i nostri eroi saranno pronti per tornare a sperperare.