«Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti …», scriveva Charles Bukowski. Lo scrittore e poeta, nato Heinrich Karl Bukowski, è morto il 9 marzo 1994 a Los Angeles. Nel corso della vita, ha scritto oltre 60 libri, tra i quali sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, illustrando le sue esperienze sessuali e il rapporto con l’alcol in modo realistico, a tratti crudo. E, di opera in opera, del suo sguardo ha fatto “filosofia”.
L’infanzia difficile di Charles Bukowski e il rapporto con l’alcol
Nato ad Andernach, in Germania, nel 1920, da padre statunitense ma di origini polacche e tedesche – il nonno era emigrato negli States dalla Germania negli Anni 80 del XIX secolo – e da madre tedesca, Charles Bukowski crebbe in America: la famiglia, infatti, si trasferì a Baltimora, nel Maryland, nel 1923, e poi nel 1930 a Los Angeles. L’infanzia non fu facile: suo padre, disoccupato, era spesso violento e i figli dei vicini lo discriminavano per le sue origini tedesche. Si accostò all’alcol per la prima volta a 13 anni e nel vino trovò una forma di conforto che non abbandonò più. Diplomatosi alla Los Angeles High School, frequentò per due anni il L.A. City College, associandosi, in questo periodo, a un gruppo di nazisti, il German-American Bund, salvo poi lasciarlo, deriderlo e frequentare, per un po’, altri giovani invece di estrema sinistra. Nel 1944, fu arrestato a Filadelfia, in Pennsylvania, per renitenza alla leva: incarcerato per 16 giorni, sostenne poi l’esame di idoneità al servizio militare e fu dichiarato inadatto.

L’esordio di Bukowski e la successiva “pausa” di 10 anni
Nello stesso anno in cui fu arrestato, Bukowski fece anche il suo esordio letterario. Il suo primo racconto, Aftermath of a Lengthy Rejection Slip, fu pubblicato sulla rivista Story. Ci vollero altri due anni per pubblicare un nuovo racconto. Sfiduciato, Bukowski smise di scrivere per circa 10 anni, durante i quali fece molte esperienze che poi confluirono negli scritti successivi, ampiamente autobiografici. In questo periodo, viaggiò attraverso gli Usa. Lavorò anche come postino, per tre anni. Nel 1955, fu ricoverato per un’ulcera perforante, a seguito di una bevuta decisamente eccessiva con la sua compagna, Jane, l’amore più importante della sua vita. A salvarlo furono le trasfusioni di sangue donato dal padre. Dopo quel ricovero, Bukowski iniziò a scrivere poesie. Appena due anni dopo si sposò con Barbara Frye, poetessa che non aveva mai visto. E dopo altri due anni, i due divorziarono. Fu la morte del primo vero amore, Jane, a spingerlo nuovamente verso la poesia, con una nuova intensità di visione e scrittura. La sua prima raccolta di racconti uscì nel 1965 in 500 copie, Confessioni di un uomo folle abbastanza per vivere con le Bestie. L’anno successivo diede alle stampe Tutti gli stronzi del mondo e me. Poi, Taccuino di un vecchio sporcaccione, pubblicato a puntate prima sull’Open City di Los Angeles e dal 1969 sul Los Angeles Free Press e sul NOLA Express.

Il successo letterario: quando Charles Bukowski conquistò la fama
Nel 1969, accettando l’offerta della casa editrice Black Sparrow, che gli propose di pagarlo 100 dollari al mese per tutta la vita, si dedicò alla scrittura a tempo pieno. Il primo romanzo autobiografico, Post Office, lo fece conoscere al grande pubblico, regalandogli la fama. La notorietà gli consentì di vivere nuove esperienze e anche nuovi amori, che alimentarono ulteriori storie e fantasie per i suoi testi. Così, ad esempio, le relazioni con Linda King, Liza Willams, “Tammie” e “Tanya”, tutte illustrate nei suoi libri. Poi, con Linda Lee Beighle, devota di Meher Baba, si trasferì nella comunità rurale di San Pedro. La storia, non facile e segnata da più rotture, fu coronata nel 1985 dal matrimonio. Al suo amore, richiamato in più di un libro, Bukowski, ammise di dovere almeno 10 anni di vita, perché la compagna, poi moglie, lo aveva aiutato a bere meno. Nel 1988 lo scrittore si ammalò di tubercolosi, continuò a scrivere fino alla morte, avvenuta a 73 anni per una leucemia fulminante. Aveva da poco completato la stesura del suo ultimo romanzo, Pulp. Tag43 vi augura il buongiorno con il video dell’intervista rilasciata a Mixer, nel 1982, in cui lo scrittore parla di sé e della sua infanzia.