Il 7 settembre 1968 moriva Lucio Fontana
Il 7 settembre 1968 moriva Lucio Fontana, fondatore del movimento spazialista. Tag43 vi dà il buongiorno con una lezione sul Concetto spaziale di l'Arte spiegata ai truzzi.
Il 7 settembre 1968 moriva Lucio Fontana, pittore, ceramista, scultore e padre del movimento spazialista. Di origine italiana, nacque a Rosario, in Argentina, nel 1899. A Milano dove tornò nel 1927 frequentò l’Accademia di Brera diplomandosi nel 1930. Rientrato a Buenos Aires nel 1946 pubblicò il Manifiesto blanco definendo una nuova forma d’arte connessa alle dimensioni di tempo e spazio. Nel 1947 insieme con Beniamino Joppolo, Giorgio Kaisserlian, Milena Milani fondò lo spazialismo, movimento artistico sostenuto dalla Galleria del Cavallino di Venezia e scrisse il Primo Manifesto dello spazialismo.

Per un’arte basata sull’unità del tempo e dello spazio
«Abbandoniamo la pratica delle forme di arte conosciuta e abbordiamo lo sviluppo di un’arte basata sull’unità del tempo e dello spazio…», spiegò Fontana intervenendo a un convegno alla Triennale di Milano nel 1951. «Concepiamo l’arte come una somma di elementi fisici, colore, suono, movimento, tempo, spazio, concependo un’unità fisico-psichica, colore l’elemento dello spazio, suono l’elemento del tempo, e il movimento che si sviluppa nel tempo e nello spazio. Sono le forme fondamentali dell’arte spaziale». Sempre nel 1951 pubblicò il Manifesto tecnico dello spazialismo, seguito l’anno successivo dal Manifesto del movimento spaziale per la televisione in cui si legge: «È vero che l’arte è eterna, ma fu sempre legata alla materia, mentre noi vogliamo che essa ne sia svincolata, e che attraverso lo spazio possa durare un millennio, anche nella trasmissione di un minuto». Non stupisce dunque che nel 1952 Fontana partecipò a una delle trasmissioni sperimentali della Rai con alcune opere, Concetti spaziali, creando “immagini luminose” in movimento.
Le opere di Fontana: non solo buchi e tagli
A partire dai primi Anni 50 Fontana realizzò tele con buchi a cui fecero seguito i celebri tagli, le sue opere più conosciute. Ma nel corso della sua carriera realizzò anche sculture figurative, più tradizionali, opere in ceramica; decorazioni a soffitto e lampadari al neon fino agli Ambienti spaziali, stanze percorribili e indipendenti. Inoltre collaborò con alcuni dei più importanti architetti italiani: da Gio Ponti a Piero Portalupp, da Carlo Scarpa, BBPR, Figini e Pollini a Marco Zanuso, fino a Luciano Baldessari, Nanda Vigo, Vittorio Gregotti e GPA Monti.

Il cosmo come fonte di ispirazione
Fontana trovò nuovi stimoli dalle immagini della Terra riprese da un missile lanciato nello spazio nel 1946. Le foto che furono pubblicate su Life e trasmesse dai cinegiornali ebbero un forte impatto sull’artista. Tanto che nel 1961 fece riferimento ai primi viaggi dell’uomo nello Spazio per il concepimento dell’opera Fonti di energia, soffitto al neon per Italia 61. Tag43 vi dà il buongiorno con una lezione di l’Arte spiegata ai truzzi sul Concetto spaziale.