Il 7 ottobre 2002 moriva a Modena Pierangelo Bertoli. Cantautore, molto arrivo tra gli Anni 70 e l’inizio dei Duemila, in carriera ha spaziato tra vari generi, dalla musica popolare al rock, ed è stato paragonato ai compositori delle ballate politiche popolari del passato. I suoi testi, molto diretti, erano sempre pieni di riferimenti politici e sociali. Nato nel 1942 da una famiglia operaia, a dieci mesi fu colpito da una grave forma di poliomielite che lo privò immediatamente dell’uso delle gambe, costringendolo a vivere per tutta la vita su una sedia a rotelle. Iniziò a suonare la chitarra dopo i 25 anni, iniziando a comporre anche le prime canzoni in dialetto sassolese. Nei primi Anni 70 entrò nel Partito Comunista marxista-leninista italiano, e insieme ad altri musicisti militanti formò il Canzoniere Nazionale del Vento Rosso, con cui iniziò a incidere i primi album. Rosso colore dell’amore, suo primo disco in studio, fu stampato anche in Germania Ovest, circostanza che gli diede l’opportunità di girare il Paese in tour.
Nel 1979 pubblicò A Muso Duro, il suo primo successo su larga scala in Italia, e l’anno dopo nell’album Certi momenti fece cantare la canzone Pescatore a una giovanissima Fiorella Mannoia, allora semi-sconosciuta. Risalgono invece agli inizi degli Anni 90 le sue partecipazioni al Festival di Sanremo. In carriera ha collaborato con vari artisti, tra cui Ornella Vanoni (per cui scrisse Favola), Fabio Concato e Luciano Ligabue, da lui scoperto e lanciato sulla scena regionale emiliana e poi diventato suo grande amico. Da sempre di sinistra, per un periodo legato anche alla sinistra parlamentare, nel 1992 fu candidato alle politiche con Rifondazione Comunista, e per anni ha avuto la tessera del Partito Radicale di Marco Pannella. Impegnato in iniziative benefiche e di solidarietà, a lungo ha lottato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle barriere architettoniche. Malato di tumore ai polmoni, è morto a 59 anni. Tag43 vi dà il buongiorno con una versione live del 1986 di A muso duro, brano tratto dall’omonimo album.