Il 5 aprile 1994 moriva Kurt Cobain

Redazione
05/04/2022

Il 5 aprile 1994 moriva Kurt Cobain, frontman dei Nirvana e simbolo di una intera generazione. Tag43 vi dà il buongiorno con Heart Shaped Box dall'album In Utero del 1993.

Il 5 aprile 1994 moriva Kurt Cobain

Il 5 aprile 1994 moriva Kurt Cobain. Nato ad Aberdeen nel 1967, divenne con i Nirvana l’icona di una generazione come anni prima Bob Dylan. Negli ultimi anni della sua vita Cobain lottò contro la dipendenza dall’eroina e le pressioni dei media su di lui e sulla moglie Courtney Love, da cui aveva avuto una figlia di nome Frances Bean. La mattina dell’8 aprile 1994 il corpo del cantante fu trovato da un elettricista della Veca Electric, nella serra presso il garage nella sua casa sul lago Washington. L’autopsia confermò che la morte fu causata da un «colpo di fucile autoinflitto alla testa». Il rapporto aggiunse che Cobain era morto con tutta probabilità nel pomeriggio di martedì 5 aprile.

Il 5 aprile 1994 moriva Kurt Cobain frontman dei nirvana
Kurt Cobain, Coutney Love e la figlia.

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I documentari e i film su Kurt Cobain

La vita e la figura di Kurt Cobain dominarono l’immaginario collettivo della Generazione X e sono al centro di numerosi documentari tra cui Kurt & Courtney del 1998, Kurt Cobain: About a Son del 2006 e il film di Gus Van Sant del 2005 Last Days che cercò di ricostruire i drammatici giorni antecedenti al suicidio. Nel 2015 è uscito Kurt Cobain: Montage of Heck diretto da Brett Morgen. Si tratta del primo documentario sulla vita di Cobain a cui hanno collaborato i suoi familiari più stretti. Morgen ha avuto inoltre accesso ai materiali dell’archivio personale del cantante, compresi brani inediti dei Nirvana, nastri demo e filmini amatoriali. E non potevano mancare I Simpson. Nell’episodio Lo show degli Anni 90, un adolescente Homer si esibisce con un gruppo grunge che ricorda i Nirvana

 

Dai Red Hot Chili Peppers a Jared Leto: gli omaggi della musica a Kurt Cobain

Molti gruppi e cantanti hanno reso omaggio a Cobain. Tra questi i Red Hot Chili Peppers che lo hanno ricordato  in due occasioni. Nella canzone Tearjerker contenuta nell’album One Hot Minute sono descritte le emozioni seguite al suo suicidio. E nel video di Dani California, dove tra i vari gruppi imitati dai Red Hot compaiono i Nirvana e in corrispondenza delle parole «Gone too fast» Anthony Kiedis impersona Cobain.

 

Cher ha dedicato a Cobain The Fall/Kurt’s Blues, scritta dopo aver appreso la notizia della tragica scomparsa del cantante. Il testo recita: «Non ti conoscevo, ma avresti potuto essere mio figlio». Sinéad O’Connor gli rese omaggio incidendo una cover di All Apologies inserita nell’album Universal Mother; Jared Leto, cantante dei Thirty Seconds to Mars, in un video interpreta Cobain in Pennyroyal Tea, una delle canzoni storiche dei Nirvana.

Anche Eminem lo cita in Cum on Everybody nell’album The Slim Shady del 1999 –  «My favorite color is red, like the blood shed from Kurt Cobain’s head when he shot himself dead» cioè: il mio colore preferito è il rosso, come il sangue schizzato dalla testa di Kurt Cobain quando si è sparato – e  in Untitled del 2010: «Get your brains bashed in so bad you gon’ have Kurt Cobain askin’ to autograph a bloodstained napkin» (Sfondati il cervello così tanto che avrai Kurt Cobain che ti chiede di autografare un tovagliolo zuppo di sangue). Lana Del Rey nella canzone Oh Say Can You See cita Come as You Are e nel 2012 a Sydney ha realizzato una cover di Heart-Shaped Box. Anche i Blink 192 hanno reso omaggio a Cobain: Adam’s Song è una risposta a Come as You Are. Se i Blur lo citano in Song 2,Muse hanno eseguito Lithium durante l’Unsusainable Festival Tour del 2014, in occasione del 20esimo anniversario della morte del musicista. E nel 2014 il cantautore Brunori Sas gli ha dedicato la canzone Kurt Cobain. Tag43 vi dà il buongiorno con Heart Shaped Box contenuta nell’album In Utero del 1993.