Il 4 maggio 2021 ci lasciava a soli 59 anni Nick Kamen, icona pop tra le più amate degli Anni 80. Ivor Neville Kamen, questo il suo vero nome, era nato a Harlow, nell’Essex, il 15 aprile 1962. A nemmeno 20 anni cominciò la carriera di modello, facendosi notare nel 1984 per la copertina della rivista The Face in cui indossava un berretto da sci, un maglione arancione, un paio di occhiali da sole e sopra lo scatto la scritta “Hot”. Ma fu l’anno successivo che segnò per Ivor Neville la svolta. Chi non ricorda lo spot Levi’s in cui un giovane entrava in una lavanderia, infilava nella lavatrice a gettoni jeans e maglietta e aspettava in boxer leggendo il giornale? Il tutto sulle note di Heard it through the grapevine di Marvin Gaye?

L’aiuto di Madonna e il successo mondiale
Lo spot venne notato da Madonna che decise con il produttore Stephen Bray di lanciare Nick Kamen nel mondo della musica con la canzone Each time you break my heart scritta da lei stessa. Fu un successo. Nel 1987 uscì il primo album intitolato semplicemente Nick Kamen contenente cover di grandi del soul e del R&B come Win Your Love, inciso da Sam Cooke nel 1958, e Loving You Is Sweeter Than Ever, versione aggiornata di una vecchia canzone dei Four Tops. Da quel momento Nick Kamen, anche grazie a un look che ricordava quello di Elvis Presley negli Anni 50, divenne un idolo, soprattutto per le e i teenager. Nel 1988, a meno di un anno dall’album di debutto, uscì Us prodotto da Patrick Leonard, già produttore di Madonna e da Lady Ciccone stessa. Tra le hit Tell Me, Bring Me Your Love e Steal Love. In Italia il fenomeno Nick Kamen esplose letteralmente tanto che sempre nello stesso anno pubblicò solo per il nostro Paese il remix di Loving You, contenente l’inedito Don’t Hold out e versioni riarrangiate di alcuni successi dei primi due album. Nel 1989 incise Turn It Up inserita nella colonna sonora del film Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi di Joe Johnston.
La svolta più intimista con Move Until We Fly
Seguirono due anni di silenzio. E nel 1990 Nick Kamen tornò con sonorità più mature e profonde con l’album Move Until We Fly. Abbandonata l’immagine pop spensierata degli Anni 80, si fece più introspettivo con i singoli Oh How Happy, Looking Good Diving e Agony and Ecstasy. E, soprattutto, I promised Myself. Ancora oggi Move Until We Fly viene considerato il disco più completo e maturo della sua discografia.

Il ritiro a vita privata, la pittura e la malattia
Nel 1992, dopo un breve tour, uscì il suo quarto album, Whatever, Whenever, preceduto dal singolo e dal video You’re Not the Only One, seguito dal singolo We’ll Never Lose What We Have Found. Questa volta però le vendite non furono al livello dei precedenti. Il flop segnò la fine della carriera musicale di Nick Kamen che dal 1993 scomparve dai radar. Ritiratosi a vita privata, si dedicò alla pittura e a produzioni indipendenti, tornando sotto i riflettori tra il 1998 e il 2001 per la sua relazione con l’attrice e presentatrice Amanda De Cadenet. Nel 2002 posò per l’ultima volta per la copertina di Vogue. Nel 2018 l’amico fotografo Johnny Rozsa pubblicò su Instagram una foto insieme a Nick Kamen in una stanza di ospedale mentre si stava diffondendo la notizia che il cantante fosse malato di un tumore al midollo osseo. Nick Kamen morì meno di tre anni dopo. Tag43 lo ricorda dandovi il buongiorno con il celebre spot che lo lanciò.