Il 30 settembre 1955 moriva a soli 24 anni James Dean. Sebbene la sua enorme popolarità sia dovuta a soli tre film – La valle dell’Eden, Gioventù Bruciata e Il Gigante – la morte prematura in un tragico incidente stradale mentre guidava la sua Porsche 550 Spyder – chiamata Little Bastard – e soprattutto il ruolo di Jim Stark in Gioventù Bruciata (Rebel without a Cause, letteralmente ribelle senza motivo) lo hanno trasformato in una icona pop. Il bello e dannato per antonomasia.
James Dean, dallo spot Pepsi a Il Gigante
James Dean iniziò a lavorare nel mondo dello spettacolo comparendo in uno spot per la Pepsi. Abbandonò il college per dedicarsi completamente al cinema, ma le cose non andarono bene e fu costretto a mantenersi lavorando come custode in un parcheggio. Si trasferì così a New York dove studiò all’Actors Studio con Lee Strasberg e finalmente la sua carriera cominciò a prendere quota. Dopo le comparsate in programmi tivù, nel 1954 fu scritturato per il telefilm The Dark Dark Hours, il cui protagonista era un certo Ronald Reagan. James Dean ottenne successo anche in teatro, riscuotendo critiche positive. Poi il ritorno a Hollywood dalla porta principale. Dopo piccole parti in Figli della gloria del 1951 diretto da Samuel Fuller, in Attente ai marinai del 1952, con Dean Martin e Jerry Lewis e ne Il capitalista (sempre del 1952) con Rock Hudson, il grande trittico: La valle dell’Eden (East of Eden) del 1955 diretto da Elia Kazan in cui interpreta la parte di Cal Trask, poi Gioventù Bruciata di Nicholas Ray con Nathalie Wood, in cui dà il volto a Jim Stark adolescente problematico. Infine Il Gigante del 1956 diretto da George Stevens, di cui terminò le riprese il 22 settembre 1955, pochi giorni prima di morire. James Dean ottenne la candidatura postuma al Premio Oscar sia per il suo ruolo nel film La valle dell’Eden sia per quello ne il Gigante. L’American Film Institute lo ha inoltre inserito al 18esimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.

Il mito di James Dean nel cinema e nella musica
Il mito di James Dean ha alimentato la cultura popolare, affascinando registi e musicisti. Omaggi al protagonista di Gioventù bruciata sono i documentari La storia di James Dean girato nel 1957 da Robert Altman che poi replicò nel 1982 con Jimmy Dean, Jimmy Dean in cui le interviste a parenti e amici dell’attore si alternano a provini d’archivio come quello per la Valle dell’Eden; James Dean: the first american teenager d Ray Connolly del 1976; September 30, 1955, del 1977 diretto da James Bridges. La figura di James Dean ricorre in oltre 50 canzoni: da Jimmy, Jimmy e Vogue di Madonna a James Dean degli Eagles, da Come back, Jimmy Dean di Bette Midler ad American Pie di Don McLean e Cadillac Ranch di Bruce Springsteen, fino a We didn’t start the fire di Billy Joel. Infine, i libri sulla sua vita tra cui James Dean di William Blast, James Dean il re mutante di David Dalton e la controversa biografia Boulevard broken dreams di Paul Alexander. Tag43 vi dà il buongiorno con una scena di Gioventù Bruciata.