Il 3 novembre 1996 moriva a 81 anni la scrittrice Marguerite Duras. Nata nel 1914 a Saigon, in Vietnam – allora Indocina francese – mentre frequentava il collegio, si innamorò di un ricco e giovane cinese. Relazione che Duras racconterà in uno dei suoi romanzi più celebri L’Amante pubblicato nel 1984 che le valse il prestigioso premio Goncourt e da cui nel 1992 Jean-Jacques Annaud trarrà l’omonimo film.
Marguerite Duras dalla Resistenza all’espulsione dal Partito comunista francese
Nel 1932 Duras si trasferì in Francia per continuare gli studi ma non smise mai di pensare all’Indocina. «Da otto anni a 17 ho visto, vicino a Vinh-Long, il sole tramontare fra le risaie», disse, «detesto la montagna che mi angoscia e mi nasconde i tramonti. Non mi sono mai abituata ai frutti europei». Durante l’occupazione nazista partecipò alla Resistenza insieme al marito Robert Antelme che fu deportato a Dachau. Collaborò a Libres (Liberi) giornale destinato ai parenti degli internati in Germania. Dopo la Seconda Guerra mondiale si iscrisse al Partito comunista da cui venne espulsa nel 1950 perché considerata dissidente.
Il successo de L’Amante e la candidatura agli Oscar con la sceneggiatura di Hiroshima mon amour
Dopo Gli impudenti (Les Impudents), il primo romanzo pubblicato nel 1942, arrivò il successo con Una diga sul Pacifico (Un barrage contre le Pacifique)del 1950, definito da Elio Vittorini «il più bel romanzo francese del Dopoguerra». Duras fu anche la sceneggiatrice di Hiroshima mon amour, film del 1959 diretto da Alain Resnais, che le valse una candidatura agli Oscar come migliore sceneggiatura originale e scatenò aspre polemiche per l’accostamento dell’intimità fisica con la tragedia storica. Nel 1984 Marguerite Duras pubblicò L’Amante, storia della sua relazione con Léo, ricco cinese che aveva studiato a Parigi. Il loro legame durò solo un anno e mezzo, ma ispirò due capolavori: oltre L’amante, L’amante della Cina del Nord (1991) scritto quando Duras seppe della morte dell’uomo.